20-04-2016 ore 20:41 | Cronaca - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Chirurgia vascolare, Aldo Arzini nuovo direttore dell'unità operativa

Grande eleganza, in abito blu, occhiali, loquace, spiritoso e molto sicuro di sè, oggi è stato presentato il dottor Aldo Arzini, nuovo direttore dell’unità operativa di chirurgia vascolare dell’Asst di Crema, incarico che rivestirà, nelle migliori intenzioni, per almeno un quinquennio. Come ricordato dal direttore generale Luigi Ablondi, “teniamo molto all’unità operativa complessa e siamo decisamente soddisfatti di avere ottenuto dalla regione questa possibilità, dato che nell’ambito dell’Ats Valpadana esistono solo due unità operative di chirurgia vascolare: una è a Mantova e l’altra è qui a Crema. La scelta si è basata sulle competenze professionali” e per quanto è stato fatto capire dalla direzione strategica, il calibro del professionista ha tramutato in felicità e orgoglio l'ansia crescente per la tremenda possibilità che a Milano scegliessero di destinare l'unità operativa a Cremona. Il rischio è stato elevato ed il successo cremasco assume quindi ancor più valore.

 

Alto profilo

Dallo scorso agosto l’unità operativa di chirurgia vascolare di Crema era senza primario, il dottor Augusto Farina, ora al Policlinico di San Donato. Concluse le formidabili procedure burocratiche italiane ed in particolare il bando di concorso, il 19 febbraio di quest'anno la commissione formata da Ermanna Derelli, Claudio Novali (direttore struttura complessa A.O. Cuneo), Massimo Marabotto (direttore struttura complessa Asl2 Savonese), Giovanni Lorenzi (direttore struttura complessa Asst Lecco) e Guido Avaldi (direttore struttura complessa dell’U.o. personale di Crema), ha valutato i 4 candidati ammessi alla selezione; Arzini, con 82,086 punti ha avuto la meglio su altri tre candidati dotati di qualifiche di primissimo piano: Vittorio Arici (74,040 punti), Marco Cortesi Bacchieri e Riccardo Corbetta (67,420).

 

Medicina ragionata

Proveniente dall'ospedale di Garbagnate - "dove sono entrato come studente e ho avuto la fortuna di compiere passo dopo passo" - in questi primi 15 giorni in terra cremasca ha già avuto modo di far vedere di che pasta è fatto, "mostrando le proprie capacità su tre aneurismi”, ha spiegato il direttore sanitario Ermanna Derelli, sottolineando che si tratta di “medicina ragionata”, alla quale va aggiunto "un particolare tutt'altro che di secondo piano", ovvero il fatto che "il dottore ha preso casa a Crema”, quello che il nuovo primario ha definito “un piccolo buchino in una casa storica, in centro. La città è molto vivibile, molto bella, tutto è a portata di mano, dal salumiere al prestinaio. Sono felice di essere qui e di affrontare questa nuova avventura”.

 

Patologie vascolari

L’obiettivo dichiarato – attraverso la formazione e l’evoluzione di una specifica equipe che, complici tre pensionamenti, nell'arco di due anni verrà completamente rifondata – è “cercare di recuperare tutto ciò che sta sfuggendo dal territorio”, ovvero “poter affrontare tutte le patologie vascolari senza doversi rivolgere a strutture distanti”. Tra gli altri, Arzini lavorerà a stretto contatto con Alessandro Prelle, direttore del dipartimento cardio cerebro vascolare, che si è detto “soddisfatto della possibilità di collaborare con un ottimo professionista, dal grande curriculum” e di poter porre le basi per una sinergia che consentirà di migliorare tutte le parti coinvolte, dall’emodinamica alla nefrologia alla cardiochirurgia, “a vantaggio dei pazienti, dell’ospedale e del territorio cremasco”.

 

Il prossimo futuro

Il nuovo direttore ha spiegato di aver trovato “grandissima disponibilità da parte della direzione generale", soprattutto per quanto concerne il mandato di "far ripartire l’unità operativa; cercheremo di ricostituire un gruppo di figure autonome che possano affrontare tutte le urgenze del territorio, dall’aneurisma rotto al traumatizzato, all’ischemico, al paziente che ha ischemia cerebrale legato ad una patologia carotidea in collaborazione con il neurologo, il primo che riceve il malato ischemico-cerebrale”. La scelta dei medici che formeranno l'equipe, ha sottolineato Ablondi, "sarà molto ponderata" e con ogni probabilità non si tratterà di "ragazzini" ma di medici già formati, anche perché "per formare un chirurgo vascolare, bravo, servono almeno 10 anni". A Crema, Arzini conta di trasferire l’esperienza garbagnatese, culla della chirurgia vascolare italiana sin dal 1965, in particolare per quanto concerne i trapianti vascolari, usando dei segmenti vascolari da donatori e la chirurgia diretta della carotide che si affiancherà e forse sarà l’aspetto predominante nel trattamento carotideo. Specialità che porteranno lustro all'Asst di Crema.

 

Tecnologia all’avanguardia

L’equipe radiologica trovata all'ospedale Maggiore è “molto collaborante” e “fondamentale” per la positiva riuscita del grande lavoro che li attende: le basi sono molto buone, dato che "la sala radiologica è all’avanguardia, con un angiografo di ultima generazione"; elementi che fanno supporre che sarà possibile mantenere la sala operatoria libera, a disposizione degli interventi. "L’intenzione della chirurgia vascolare – ha sottolineato Arzini - è di occuparsi di tutto quanto riguarda il sistema artero-venoso ad esclusione di quanto di competenza del cardiochirurgo o del tratto intracranico, che compete al neurochirurgo. Per tutto il resto ritengo che l’esperienza maturata in questi anni e spero l’evoluzione dell’equipe che si mira a creare all’interno dell’azienda, ci possa permettere di affrontare patologie dell’aorta toracica, dell’aorta addominale, anche inferiore eccetera eccetera”. Come suol dirsi, chi ben comincia è a metà dell'opera.

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