19-07-2024 ore 16:35 | Cronaca - Modena
di Riccardo Cremonesi

Gdf, tre arresti per frode in ambito sanitario: avevano partecipato a due gare dell'Asst Crema

Stamattina all'alba, su delega della procura, i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Modena hanno arrestato e trasferito in carcere tre uomini con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture ed autoriciclaggio.

 

Bandi pubblici in ambito sanitario

Le indagini sono nate dopo un controllo amministrativo nei confronti di una cooperativa sociale con sede a Sassuolo, da dove sono emersi elementi indiziari sull’esistenza di un sodalizio criminale dedito alla turbativa d’asta negli appalti nel settore sanitario. I tre indagati amministravano tre distinte imprese, apparentemente aventi compagini sociali differenti e gestioni separate, ma sostanzialmente collegate e gestite da un unico centro decisionale e di interessi. Sono state analizzate 39 procedure ad evidenza pubblica, nel periodo tra il 2019 ed il 2023, per un valore complessivo degli importi a base di gara di oltre 29 milioni di euro. Come spiega il tenente colonnello Francesco Mazzi, “due procedure del 2021 riguardano l'ospedale Maggiore di Crema per guardia medica pediatrica e fornitura di personale per il reparto di ginecologia. In entrambe le gare però erano stati esclusi”. Infatti le tre imprese venivano utilizzate contemporaneamente per partecipare a bandi di gara per la fornitura di personale medico ed infermieristico a strutture ospedaliere ed aziende sanitarie pubbliche di varie regioni italiane presentando offerte coordinate nei loro contenuti in modo da assicurarsi la vittoria o, quantomeno, aumentarne le relative probabilità, falsando la concorrenza nelle procedure.

 

 

Criticità alle strutture ospedaliere e situazioni di pericolo per i pazienti

Come sottolineato dagli inquirenti, “ulteriore aspetto caratterizzante l’attività illecita era rappresentato dalla dissimulazione dell’assenza di una struttura idonea a garantire la corretta e puntuale gestione dei servizi richiesti, in quanto al momento della presentazione dell’offerta tecnica venivano allegate liste di medici che, in realtà, non collaboravano con le società ed in alcuni casi neppure erano a conoscenza di essere stati inseriti in un appalto specifico. Una volta aggiudicato l'appalto, le imprese in molti casi non erano in grado di adempiere compiutamente ed a garantire le prestazioni previste nel contratto, lasciando le strutture sanitarie nelle condizioni di non poter operare oppure impiegando i pochi medici disponibili in più turni lavorativi consecutivi, contrariamente alle disposizioni normative vigenti, o, ancora, inviando medici non in possesso dei requisiti richiesti, così causando pericolose criticità alle strutture ospedaliere e situazioni di pericolo per i pazienti”.

 

Conti correnti in Lituania

Oltre all'arresto i finanzieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo d’urgenza, anche nella forma per equivalente, con riferimento all’illecito profitto tratto dai reati contestati, quantificato in quasi 4 milioni di euro. In tale importo sono ricompresi anche 710 mila euro riferiti all’ipotesi di autoriciclaggio. Infatti è stato accertato che queste somme sono state trasferite ad altra società, estranea al contesto degli appalti, ma amministrata di fatto dai medesimi indagati, ed in parte confluite su conti correnti esteri della Repubblica Lituana allo scopo di renderle non rintracciabili. Sono state sequestrate disponibilità finanziarie, quote societarie e auto di grossa cilindrata, per un valore, ad oggi, di circa 300 mila euro.

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