Continua la battaglia di Pietro Bacecchi, già dirigente dell’istituto Comprensivo Crema Due, contro il provvedimento che l’ha pensionato da un giorno con l’altro, e non metaforicamente. Dopo la sollevazione popolare di docenti, genitori, e istituzioni del territorio, ora il combattimento si sposta nella sfera legale. Bacecchi ha incaricato Marcello calmieri di studiare il mio caso. Venerdì 17 novembre è partita una diffida all’ufficio scolastico regionale. Non tutto è dunque per forza perduto, anche se la questione è molto tecnica e complessa. Facciamo un passo indietro. L’azione giuridica si è innestata a pochi giorni dal pensionamento ‘forzato’ di Bacecchi, che ha dovuto lasciare la dirigenza letteralmente ‘dalla sera alla mattina’. La Corte dei conti non avendo vidimato la richiesta di trattenimento, ha di fatto mandato il dirigente in pensione con effetto immediato.
Serve il consenso del governo
“L’ufficio scolastico regionale – spiega l’avvocato Palmieri – dispone degli strumenti idonei a tutelare Bacecchi e l’istituzione scolastica: gli sono forniti da un regio decreto del 1934, da cui potrebbe discendere la reintegra del dirigente. Solo, deve attuarli, cosa che non sta facendo. E proprio a questo serve la diffida inviata”. La procedura, a grandi linee, funziona così: “L’ufficio scolastico regionale avrebbe la possibilità di trasmettere il diniego del visto al ministro dell’istruzione e del merito, il quale a sua volta potrebbe far iscrivere la questione all’ordine del giorno del consiglio dei ministri. A quel punto, se il Governo valutasse l’opportunità di un rientro in servizio del dirigente, la Corte dei conti sarebbe obbligata ad apporre al decreto dell’ufficio scolastico regionale il cosiddetto “visto con riserva”, da cui nella sostanza discenderebbe la reintegra del dirigente”.
Appello ai parlamentari
“I nostri parlamentari sono certo non avrebbero problemi nello spiegare all’aula chi è Bacecchi e soprattutto, cos’è l’istituto comprensivo Crema due da lui guidato per anni”. Perché accada ciò, tuttavia, è necessaria l’attivazione dell’ufficio scolastico regionale, che al momento è rimasto silente. Ecco allora la diffida inviata dall’avvocato: “d’altronde – aggiunge Palmieri – all’ufficio scolastico regionale non chiediamo altro se non di adoperarsi perché sia confermato nelle più alte sedi ciò che esso già aveva sancito a marzo: Bacecchi deve restare”.