L'atto di trascrizione dell'ufficio anagrafe per due gemellini nati all'estero, “riconoscendo la genitorialità ad una coppia di uomini” ha portato ad una nuova protesta notturna. Stavolta è Progetto Nazionale Crema a “condannare pesantemente la decisione del sindaco Stefania Bonaldi” perché con “con la propria firma non tutela la città e i cittadini che con il suo incarico dovrebbe rappresentare, ma si fa promotrice di una società che non ci appartiene: quella della maternità surrogata”.
La “sacralità” della famiglia tradizionale
Secondo la nota stampa di Progetto nazionale viene messa a repentaglio “la sacralità della famiglia tradizionale, formata da un papà, una mamma e dei bambini, per promuovere un'idea di famiglia completamente travisata”. La tesi è che “il "primato della vita" non si fonda su un contratto di vendita per coppie abbienti e/o dello stesso sesso e che gli esseri umani, i bambini, si difendono garantendo loro la propria tradizione e le proprie radici”. Elementi “fondamentali per un individuo”, che “si trovano solo ed esclusivamente all'interno della famiglia tradizionale e non nel suo progressivo smantellamento attraverso la legittimazione protocollata di pseudo famiglie, lontane mille anni luce dal concetto autentico di famiglia come da sempre lo conosciamo e riconosciamo”.
La rivendicazione
Citando Alessandro Manzoni - "Non sempre ciò che vien dopo è progresso" – viene rivendicata l'affissione di volantini “perché non sempre chi si pone a capo di un'amministrazione cittadina ha a cuore la tutela dei cittadini stessi e dei bambini e noi non intendiamo restare in silenzio di fronte a questo scellerato modo di agire”.