Dopo il furto sventato a Monte Cremasco, sembrava che le scuole potessero finalmente dormire sonni tranquilli. Non è stato così. Nella notte tra domenica 6 e lunedì 7 marzo, la scuola secondaria di primo grado di via Verdi a Trescore Cremasco si è ritrovata senza 11 computer nuovi, acquistati grazie alla partecipazione a bandi dedicati. Strumenti di ultima generazione. Ne abbiamo parlato con la dirigente scolastica Albertina Ricciardi. “I malviventi sono passati dal retro dello stabile. Si sono introdotti nell’edificio che è privo di allarme, ormai fuori servizio da diverso tempo. Hanno scassinato l’armadio blindato, da 3 mila euro, acquistato proprio per cercare di evitare furti, che conteneva i portatili. Si sono anche recati nelle aule dove venivano conservati i caricatori. Hanno risparmiato solo pochi pc di valore molto inferiore rispetto a quelli trafugati”.
‘Sono ladri esperti’
“Questo significa che sono degli esperti. Non sono ladruncoli improvvisati. Sanno quale sia il materiale di maggior valore escludendo il resto. Non lasciano nulla al caso. Hanno anche portato via una macchinetta per il caffè nuova che era stata donata, per l’aula insegnanti. Fortunatamente hanno risparmiati gli arredi nuovi. Mi rammarica molto il fatto che abbiano rovinato l’armadio blindato che ora è da buttare. Avevamo deciso di acquistarlo proprio perché nell’animo sentivo che i prossimi interessati dai furti saremmo stati noi”.
‘Servono allarme e telecamere’
“Dopo la scoperta abbiamo allertato subito i carabinieri del comando di Pandino. È intervenuto direttamente il maresciallo Gerardo Giordano, il quale è stato molto gentile e collaborativo. Hanno perquisito sia l’interno che l’esterno dell’istituto. È stato coinvolto anche il sindaco di Trescore Cremasco Angelo Barbati. Più volte gli abbiamo sollevato il problema di un adeguato sistema di allarme alla scuola e soprattutto abbiamo richiesto anche un sistema di video sorveglianza nelle aree della scuola. L’auspicio è che le nostre richieste vengano ascoltate”. La dirigente scolastica, molto rammaricata per l’accaduto evidenzia: “è necessario intervenire a livello territoriale. Bisogna che si siedano intorno a un tavolo tutti gli enti coinvolti: scuole, amministrazioni, forze dell’ordine. Probabilmente, i malviventi vengono a conoscenza tramite la sezione ‘amministrazione trasparente’ dei siti degli istituti scolastici, quali sedi hanno ottenuto risorse e acquistato strumenti didattici. È necessario puntare sulla sicurezza, su sistemi d’allarme efficaci e sorveglianza continua specie di notte”.