17-10-2024 ore 20:37 | Cronaca - Castelleone
di Giulia Tosoni

Preoccupazioni e ansie in aumento a scuola: uno spaccato degli adolescenti nel cremasco

La maggior parte degli adolescenti cremaschi, di età compresa tra ai 14 e i 19 anni, vive una situazione di apparente serenità. Nonostante ciò, con l'arrivo della pandemia nel 2020 si è assistito ad un crollo del benessere con un forte aumento delle preoccupazioni (36 per cento). “Stasera ascolteremo i nostri ragazzi, per una volta vogliamo provare a conoscere ciò che pensano, cosa sentono e quali sono i loro desideri”. Cosi Patrizia Pedrazzini, presidente dell’associazione Famiglie in cammino, ha introdotto l’incontro di mercoledì 16 settembre dedicato alla lettura dei dati della ricerca Preziose Cicatrici. Genitori, insegnanti ed educatori hanno raggiunto il teatro Leone di Castelleone per una serata all’insegna della scoperta dei giovani del territorio, guidati dall’interpretazione dei dati di Stefano Laffi, sociologo e ricercatore.

 

I giovani cremaschi

Il questionario Preziose Cicatrici è stato realizzato nel 2023 ed è stato compilato dagli alunni di nove scuole superiori di Crema. “Abbiamo voluto comprendere come stanno i nostri ragazzi che nell’ambito cremasco convergono su Crema per andare a scuola”, ha spiegato Michela Oleotti, referente del comune di Crema: “da qui è nata l’idea di coinvolgere l’istituto di ricerca Socialis dell’Università degli studi di Brescia per costruire un questionario che ha visto il coinvolgimento di circa 6 mila studenti. Gli istituti hanno già avuto la restituzione dei dati e si stanno già mettendo in moto per azioni di cambiamento”. 

 

I dati di 'Preziose Cicatrici'

In una ventina di diapositive, il sociologo Laffi ha dato uno spaccato degli adolescenti, dai 14 ai 19 anni, del cremasco. Prima di affrontare i dati locali, è stata data una lettura a livello nazionale: “A partire dal 2020, anno del Covid 19, i giovani hanno subito un crollo del benessere, pagando caro il prezzo della pandemia e tutt’ora non si sono ripresi”. Per quanto riguarda il territorio, è stato deciso di prendere in considerazione solo alcuni numeri, e i dati sono stati suddivisi in varie tematiche: il malessere, l’inclusione, le scelte, la scuola, la partecipazione e gli amici come risorsa.

 

Il malessere

Dal questionario è emerso che gli adolescenti provano con più intensità sentimenti come la felicità e l’allegria, per contro, circa uno su quattro, non li prova quasi mai. Un ragazzo su tre, invece, afferma di sentire molta o moltissima rabbia, noia e ansia. “Il 36 per cento vive frequenti preoccupazioni, il 26 per cento dichiara di sentire il peso della pressione e un 16 per cento soffre di insonnia. Questi sono i principali disturbi di cui soffrono. Il senso di insoddisfazione è dettato dal proprio aspetto fisico (36 per cento) e dall’andamento scolastico (22 per cento)”.

 

L’inclusione

Per trattare il tema dell’inclusione, il questionario ha posto la seguente domanda: “Di recente, la tua famiglia ha attraversato una situazione di difficoltà economica?”. Su dieci famiglie, in sei vivono una tranquillità economica. L’inclusione, nei ragazzi giovani, passa attraverso vari fattori, prima fra tutti l’abbigliamento: “può sembrare un bene non necessario, ma ha un valore importantissimo nell’adolescenza”. Altri fattori aggreganti, capaci di creare inclusione e rapporti sono: la gita scolastica, il materiale didattico, l’attività sportiva e le attività extrascolastiche.

 

Le scelte

Laffi ha commentato le scelte scolastiche dei nostri giovani: “il 12 per cento è insoddisfatto del percorso scolastico; il 41 per cento ha pensato di cambiare scuola e il 44 per cento non è sicuro di rifare la stessa scuola. Possiamo osservare un evidente problema di disorientamento nelle scelte di studio. C’è un problema di orientamento e di riorientamento, nel primo caso la stragrande maggioranza ha scelto ciò che voleva, ma una quota non marginale ne è rimasta delusa. Nel secondo caso, vi è una quota significativa che medita di cambiare, ma senza riuscirci”. Per il sociologo, una possibile soluzione sarebbe quella di “migliorare le azioni di orientamento, rendendo meno promozionali gli open day e educando i nostri figli alle scelte”.

 

La scuola

La scuola è stata trattata come un luogo di riconoscimento, nel quale “il 34 per cento non si sente valorizzato, il 31 per cento non si sente gratificato per l’impegno, il 25 per cento non si sente aiutato nelle difficoltà, il 21 per cento non si sente parte integrante della classe e il 10 per cento non si sente rispettato dai professori”. 

 

La partecipazione 

“Quasi ogni giorno il 73 per cento degli adolescenti cremaschi passa il tempo a casa, il 40 per cento pratica sport e sta all’aria aperta, solo il due per cento va in biblioteca e frequenta luoghi in cui si svolgono attività culturali, come circoli e associazioni musicali. La presenza dei giovani nello spazio pubblico è molto debole, dopo la scuola, solo lo sport è una presenza significativa. Di fatto, è inesistente o quasi la loro partecipazione culturale e civica. Mi chiedo se è un problema di connessioni tra gli istituti e le organizzazioni territoriali, sarà forse il caso di lanciare call for ideas o for project?”.

 

Gli amici come risorsa

“Il 14 per cento ha pensato di andarsene da casa e un altro 24 per cento ci ha pensato, ma solo per un momento. In realtà, i rapporti con i genitori sono ottimi, solo il sei per cento li definisce conflittuali o pessimi. Lo 0,4 per cento sente di non avere amici e lo 0,2 per cento dichiara di non vederli. Un dato molto significativo per noi è che l’83 per cento chiede aiuto agli amici in caso di difficoltà: i rapporti amicali sono la risorsa preferita, seguiti dai genitori (73 per cento), da fratelli e sorelle (46 per cento), da allenatori (22 per cento), da insegnanti (19 per cento) e da educatori (14 per cento)”. L'anno scolastico è da poco iniziato e la lettura di Preziosi Cicatrici è forse l'occasione per guardare con occhi diversi le nuove generazioni. Nonostante la maggior parte degli adolescenti cremaschi viva una situazione di serenità, rimane una percentuale importante di ansie, preoccupazioni e disagi. Siamo ancora in tempo a parlare con loro, capire cosa non va e cosa andrebbe fatto.

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