Al Women20 di Roma, il capitano Sara Serafino ha parlato del “Cambiamento culturale: le donne nell’arma dei carabinieri”, spiegando che “il personale femminile dell’Arma supera le 5.000 unità, con una percentuale pari al 5,25 per cento della forza. Distribuito in ogni ruolo, organizzazione e grado e con una consistenza considerevole anche in posizioni di comando. Essenziale è il contributo nel contrasto alla violenza di genere”.
Il fronte ambientale
“È la storia, il cammino, il futuro delle donne dell’Arma. Donne al servizio del Paese con competenza, rigore, coraggio, accoglienza e capacità di ascolto. Siamo fiere di appartenere all’arma dei carabinieri” ha sottolineato Serafino. Il tenente colonnello Irene Davì ha invece sottolineato come “le donne impegnate sul fronte ambientale siano circa il 20 per cento dell’intera componente specialistica del corpo. A tutti i livelli, le donne occupano ruoli di rilievo nella lotta contro il traffico di fauna selvatica e il crimine ambientale”.
La violenza sulle donne
Tra i temi di grande attualità la violenza sulle donne: come spiegato dal maggiore Gerardina Corona, “non conosce latitudine. È un fenomeno sempre più allarmante. L’agenzia Onu per l’uguaglianza di genere l’ha definita una pandemia ombra”. A partire dal 2014, i carabinieri hanno avviato una ‘Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere’. Ufficiali di polizia giudiziaria sono inseriti nelle articolazioni investigative dei comandi provinciali, dei gruppi, dei reparti territoriali e delle compagnie, con compiti di sostegno nella conduzione di indagini e di raccordo con la ‘sezione atti persecutori’ per la valutazione e la risoluzione dei casi”.
Una stanza tutta per me
“Il personale di questa rete viene addestrato all’istituto superiore di tecniche investigative: ad oggi sono state addestrate circa 400 persone. Negli ultimi anni, grazie alla collaborazione tra l’arma dei carabinieri e Soroptimist international Italy è stato realizzato in tutta Italia il progetto ‘una stanza tutta per me’: mette a disposizione 180 stanze dove l’ufficiale dei carabinieri può intervistare la vittima di violenza domestica in un ambiente sicuro e protetto”.
Progetti internazionali
“Dall’attenzione alle problematiche di genere prendono vita anche alcune attività internazionali che si svolgono in Italia. Ad esempio, i progetti guidati dall’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, con esercitazioni pratiche per il contrasto alla tratta di esseri umani e tenute a Vicenza, al centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (CoESPU), dove è stata istituita una cattedra ad hoc”. Personale dei carabinieri tiene corsi specialistici dedicati alle componenti femminili delle forze di polizia di varie nazioni del mondo: Palestina, Somalia, Cipro, Iraq, Afghanistan. L’obiettivo è “accrescere la conoscenza dei diritti umani e valorizzare la capacità di contrastarne la violazione”. La strada è ancora lunga, ma viene percorsa con competenza e passione.