Il computer spiegato a mio nonno: non si tratta del titolo di un libro ma del concetto che sta dietro a Nonni su internet, l’iniziativa dell’Istituto Galilei di Crema per l’alfabetizzazione digitale di anziani over 60. Quattordici ore di lezione con una equipe di docenti molto particolare: il più vecchio ha quasi 15 anni. Promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, ha inaugurato oggi la seconda edizione del corso, al quale prendono parte alcuni alunni di 7 classi prime dell’istituto.
Il divario generazionale
L’obiettivo principale è quello di ridurre il divario generazionale e digitale tra giovani e anziani. Ciascuno studente, nella funzione di tutor, affianca al computer un anziano non informatizzato, per istruirlo sulle nozioni di base del computer. “I ragazzi – spiega Donatella Tacca, una dei docenti supervisori – devono preparare le lezioni e in questo modo comprendono quanto lavoro ci sia dietro all’insegnamento: un risvolto che di solito non colgono perché stanno dall’altra parte della cattedra”.
Diminuire il gap digitale
Non è mai troppo tardi per imparare e gli alunni del corso ne sono la dimostrazione: “i nonni possono apprendere l’utilizzo delle nuove tecnologie e quindi diminuire il gap digitale (ciò che in campo scientifico viene definito digital divide) – aggiunge l’insegnante – e partecipare alla vita con gli strumenti nuovi della tecnologia, i motori di ricerca del web e del computer in generale”.
Approfondire l’argomento
“I ragazzi hanno bisogno di motivarsi, di capire quanto sia importante approfondire un argomento. Si è padroni di un argomento solo quando si è in grado di affrontarlo e di spiegarlo. Dal canto loro, i ragazzi sono sempre molto entusiasti: sulle nuove tecnologie sono sempre molto avanti, continuano a fare e a provare smanettando con tenacia. Ancora non colgono gli il senso degli approfondimenti, a cui invece sono costretti ad approcciarsi nel momento in cui si calano dei panni dell’insegnante”.
Nonni e tecnologia
La difficoltà maggiore “sta nel fatto che il nonno, spesso, è digiuno totale di ogni qualsivoglia competenza informatica. Diventa complicato dare elementi complessi a chi non ha la benché minima conoscenza nel campo. In questo senso, il percorso andrebbe strutturato su un monte ore maggiore delle 14 ore previste. Ciononostante – conclude Tacca – è un forte stimolo per ognuno dei partecipanti: è un’iniziativa molto utile ed estremamente positiva”.