Prima che arrivassero specifiche regionali o nazionali, già il 22 febbraio scorso il consiglio d’amministrazione della Fondazione Rsa di Trigolo, presieduto dal dottor Augusto Farina, ha preso provvedimenti importanti. Del divieto d’ingresso sono stati avvisati tutti i parenti degli ospiti: 124 nella Casa di Riposo di Trigolo e 25 nella struttura per autosufficienti di san Bernardino a Crema. “Per l’età avanzata e per le plurime patologie croniche di cui spesso sono affetti, gli ospiti della case di riposo sono particolarmente fragili e più esposti alle infezioni della popolazione normale. Pertanto – commenta Farina - in un momento così particolare e delicato abbiamo deciso di proteggerli da patogeni esterni ancor più di quanto usualmente facciamo. All’inizio di questa infezione e per molti giorni le Rsa sono state lasciate sole, non sono state contemplate neppure nei vari decreti; sono state stabilite dall’alto regole non chiare. Solo in un secondo tempo ci si è “ricordati” delle migliaia di persone operatori ed ospiti (circa 4300 solo in provincia di Cremona) presenti nelle varie strutture”.
“Sospese ferie e permessi”
“Dal 22 febbraio abbiamo imposto ai nostri dipendenti l’applicazione dei protocolli, già per altro previsti nella nostra organizzazione di lavoro per i casi di infezione: ovvero mascherine specifiche, occhiali, guanti. Abbiamo isolato i pazienti che presentavano dei quadri di sospetta infezione ed abbiamo messo in quarantena con ulteriori procedure degli ospiti che erano venuti in contatto, nei giorni precedenti la chiusura della struttura, con dei parenti risultati poi positivi. Abbiamo sospeso ferie e permessi a tutto il personale”.
“Nessun ospite positivo al Coronavirus”
“A tutt’oggi , per fortuna, non abbiamo riscontrato alcun caso di infezione da Coronavirus, né di decesso per tale motivo. I medici della struttura si sono ammalati, ma si è riusciti comunque a provvedere alla presenza costante di un medico nelle due sedi della fondazione. Fino a questo momento nessun nostro dipendente è risultato positivo, alcuni sono stati posti o sono ancora in quarantena, perché hanno avuto contatti con familiari risultati positivi. Si hanno comunque grosse difficoltà nella copertura dei turni di lavoro, dato l’alto numero di malattie attualmente presenti tra il personale, quantificabili oggi in circa il 15% dei dipendenti. Questi dati hanno costretto a ridurre le normali attività assistenziali, ma avendo già dei protocolli da applicare secondo il numero di presenze degli operatori in struttura, i nostri ospiti non stanno accusando alcuna mancanza di assistenza”.
Contatti con i parenti online
“Essendoci nelle due strutture personale dedicato alla animazione ed ad altre attività non assistenziali, stiamo facendo contattare quante più volte possibile, grazie all’aiuto di questi operatori, i parenti con gli ospiti attraverso sistemi informatici (Tablet) o telefonici. Si è predisposto un “percorso” ad hoc nella struttura per poter permettere, con le dovute protezioni, la visita di un parente per volta in caso di condizioni generali gravi, peggiorate, o decesso di uno degli ospiti. Ci siamo sempre tenuti in stretto contatto con il sindaco di Trigolo Mariella Marcarini, sia per le decisioni che sono state prese, sia per tenerla aggiornata sullo stato di salute degli ospiti e degli operatori”.
L’appello: “abbiamo bisogno di materiale”
“Abbiamo un bisogno urgente di materiale: soprattutto di mascherine, guanti e camici monouso. Le mascherine servono soprattutto per proteggerei nostri ospiti. Da giorni ne chiediamo ovunque, abbiamo mandato mail e abbiamo telefonato a tutte le istituzioni senza ricevere nulla! Solo grazie ad una costante ricerca (dovrebbero arrivarne anche dal Brasile) da parte del nostro direttore, siamo finora riusciti a dotare il personale dei presidi indispensabili per poter continuare a lavorare in sicurezza. Presidi che ovviamente ci sono proposti a cifre molo superiori a quelle usualmente da noi pagate, ma sono necessari”.