Mercoledì scorso i nipoti del gombitese Mario Fiammeni hanno ricevuto dal Prefetto di Cremona la “Medaglia d’Onore”, concessa ai deportati/internati nei lager nazisti. Nato a Gombito il 23 aprile 1923, all’età di 20 anni viene chiamato alle armi e assegnato alla Marina Militare e destinato, in qualità di Allievo Cannoniere, presso il deposito Cerm di Pola, al tempo territorio italiano. A seguito dei noti eventi che portarono alla tragedia dell’8 settembre, unitamente ad altri marinai commilitoni, rifiutò di consegnarsi ai tedeschi; coraggio che immediatamente lo porterà a Trieste e qui, caricato su carri bestiame, deportato in Germania, a Berlino. Assegnato al “Campo di Lavoro” di Dreidiunder con mansioni di sgombero delle macerie, dovute alle quotidiane incursioni alleate sulla città. Per il faticoso e incessante lavoro, alimentazione ridotta al lumicino e il freddo patito, fu poi ricoverato nell’ospedale da campo.
Il 4 novembre ricordo nel paese natale
Il 27 aprile 1945 e quindi a guerra ormai finita, trovò poi la morte a seguito di un colpo di fucile, esploso dai tedeschi, mentre cercava di scappare dal campo con altri compagni gombitesi, i quali e con profonda pietà, lo hanno poi seppellito sotto un albero vicino al campo stesso. Delle vicende di Fiammeni ne sono anche testimonianze le lettere gelosamente conservate dalla nipote Giovanna, anima dell’iniziativa per ottenere il riconoscimento allo zio. Sarà poi tutta Gombito, con l’amministrazione comunale in testa e in occasione del prossimo 4 novembre, a ricordare Mario, uno dei suoi tanti figli che in giovanissima età diedero alla patria il valore più sacro che è quello della vita.