15-01-2016 ore 11:09 | Cronaca - Città
di Ilario Grazioso

Sabato porte aperte al Pacioli. Curiosità per i laboratori di calligrafia cinese

Porte aperte al Pacioli sabato 16 gennaio, dalle 10 alle 17, con la possibilità offerta ai ragazzi di terza media di conoscere l’offerta formativa dell’Istituto di via delle Grazie: tre corsi nell’area economica, due nell’area linguistica-economica, uno nell’area tecnologica, oltre al liceo sportivo. Di particolare rilevanza lo studio della lingua cinese, da diversi anni inserita tra le discipline proposte agli studenti del corso “tecnico delle relazioni internazionali per il marketing” e che lo scorso mese di giugno ha visto i primi diplomati, dei quali almeno un paio hanno proseguito gli studi universitari nell’ambito delle discipline linguistiche orientali.

 

Le attività presso l’aula Confucio

Tra le varie iniziative, sabato pomeriggio, ci sarà la possibilità di conoscere in che modo si affronta lo studio della lingua cinese e ci saranno una serie di laboratori di calligrafia cinese, con l’insegnante di madrelingua Ye Ming. Lo scenario sarà l’aula Confucio 3.0, che sarà allestita per l’occasione con decorazioni e oggetti propri della cultura cinese. L’aula è stata inaugurata nell’ottobre del 2013, la prima in una scuola superiore della Lombardia, quasi un’appendice dell’Istituto Confucio dell’università Statale di Milano.

 

Cresce l’interesse

Sono circa dieci le classi che studiano il cinese e che si avvalgono della competenza delle docenti Lucia Viggiani e Silvia Galli e delle insegnanti madrelingua Ma Xiao Xiao e Ye Ming. Entusiasmo e curiosità nei primi anni e tanto impegno in quelli successivi, per i giovani che intendono approfittare di questa possibilità, tenuto conto di ciò che l’istituto offre per approfondire le competenze in questo ambito: scambi con scuole cinesi (il prossimo in primavera), preparazione per la certificazione linguistica HSK, competizioni studentesche come il Chinese Bridge, attraverso le quali i ragazzi si confrontano con altri istituti sulle loro abilità linguistiche, con performance di varia natura, dal teatro alla danza. Inoltre è in corso di allestimento da parte degli studenti una breve rappresentazione teatrale in lingua, “la leggenda del serpente bianco”, ambientata nella città di Hangzhou.

 

Approccio graduale

Una lingua, quella cinese, il cui studio richiede motivazione e impegno, che i docenti del Pacioli propongono attraverso un approccio graduale e comunicativo, funzionale all’indirizzo della scuola, che è quello delle relazioni internazionali. Quanto agli scambi studenteschi, l’ultimo si è svolto nella primavera dello scorso anno, quando una delegazione di studenti del Pacioli, guidata dalle docenti Lucia Viggiani e Silvia Galli, ha trascorso una decina di giorni presso la prestigiosa scuola della città di Hangzhou nel sud della Cina: l’Hangzhou Foreign Language School, leader nel campo dell’insegnamento delle lingue, dove i giovani cremaschi hanno partecipato a lezioni di cultura, musica, calligrafia, arti marziali.

 

Investimento per il futuro

Da più parti si evidenzia come studiare il cinese, oggi rappresenta un investimento per il futuro e lo sottolinea anche la docente Lucia Viggiani, secondo la quale, al di là della distanza geografica, la Cina è un paese sempre più vicino al nostro, per relazioni economiche, commerciali, turistiche, senza dimenticare tutto ciò che è il fascino crescente per la scrittura e la stessa cultura mandarina.