Il Tribunale di Monza ha condannato un uomo residente a Lissone al pagamento di 1750 euro per aver diffamato il sindaco di Crema. Nei giorni successivi al dirottamento dell'autobus dei ragazzi della scuola media Vailati, Stefania Bonaldi ha sporto denuncia contro ignoti per una serie di commenti lesivi della sua onorabilità, comparsi sui social in riferimento alla drammatica vicenda.
Attività d’indagine
L’uomo aveva condiviso sui social network un post contenente “gravi affermazioni diffamatorie” nei confronti del sindaco Bonaldi. Nascosta la propria reale identità dietro un nomignolo, è stato identificato attraverso un’articolata e approfondita analisi della sua attività in rete dagli inquirenti della Polizia di Stato e della Polizia postale. L’attività d’indagine non è ancora conclusa. Questa condanna è la prima in ordine temporale, ma sono numerose le situazioni denunciate dal sindaco e tuttora al vaglio della magistratura.
Cultura del rispetto
Il sindaco ha espresso soddisfazione per l’esito positivo di questa vicenda, ma ha sottolineato di aver intenzione di “andare fino in fondo per tutti i casi sottoposti alla magistratura. Esprimere il proprio dissenso e opinioni politiche diverse è un diritto, farlo inventando di sana pianta fatti e situazioni, diffamando, insultando e minacciando (anche di questo parliamo in altri procedimenti) invece è un reato. Anche se commesso dietro lo schermo di un computer, anzi, con una pervasività ed un potenziale di diffusione ancora maggiori. Reputo quindi che denunciare questo uso improprio e scorretto dei social media sia doveroso, anche per contribuire a creare una giusta cultura del rispetto, non tanto o non solo delle istituzioni, ma di ogni persona”.