14-10-2020 ore 18:30 | Cronaca - Romanengo
di Andrea Galvani

Romanengo. A caccia con un richiamo vietato, abbatte decine di Tordi: denunciato

A Romanengo i militari della stazione carabinieri forestale di Crema hanno sequestrato ad un cacciatore sessantenne con regolare licenza un richiamo acustico con batteria e telecomando, un fucile sovrapposto e 73 tordi abbattuti. Insieme al personale della polizia provinciale i carabinieri sono riusciti a trovare un “richiamo acustico” radiocomandato. Come specifica il colonnello Alberto Ricci, “di quelli riproducenti il suono stridulo e meccanico detto anche “zizzo” caratteristico del tordo”.

 

La denuncia

Il cacciatore, proveniente dalla bassa val Brembana, è stato denunciato alla Procura di Cremona. “I richiami da caccia – prosegue Ricci - possono essere vivi (uccelli), sonori e inerti (sostanze che attirano la preda). Riguardo i dispositivi sonori, come quello sequestrato, si tratta di strumenti che riproducono il canto o il verso degli uccelli o degli ungulati; sono di libera vendita ed utilizzabili per finalità scientifiche oppure educazione ambientale; è assolutamente vietato il loro utilizzo come richiami da caccia durante l’attività venatoria”.

 

Migratore notturno

La caccia con mezzi vietati, come dispone la Legge 157/1992, è un reato punibile con un’ammenda fino a 1549 euro. Il Tordo Bottaccio è un migratore notturno di dimensioni medio piccole e, in questa stagione, alcuni areali della provincia Cremonese sono interessati dal suo passaggio migratorio diretto al mord Africa; i richiami, nel caso del Tordo e soprattutto nelle ore notturne, determinano anche un’interruzione della migrazione con conseguente perdita di energia e riduzione del numero di animali che portano a termine i loro spostamenti. Il richiamo, pertanto, oltre all’aumento di abbattimenti causa anche lo stravolgimento dei ritmi biologici della specie”.

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