13-12-2013 ore 14:35 | Cronaca - Trescore Cremasco
di Angelo Tagliani

Trescore Cremasco. Ladro seriale ottiene i domiciliari: evade e tenta l'ennesimo furto. Nuovamente arrestato, ora è in carcere

I carabinieri di Pandino, in esecuzione all’ordinanza di custodia in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cremona, su richiesta del pubblico ministero e sulla scorta dell’informativa inoltrata dai carabinieri di Pandino, hanno nuovamente arrestato Marco F., 33 anni di Trescore Cremasco, già sottoposto agli arresti domiciliari.

Sequela dei furti
L'uomo, più volte evaso, secondo quanto riferiscono i militari cremaschi "ha reiterato condotte criminose nei confronti delle parti lese, una famiglia di commercianti del luogo, vittime delle sue continue ruberie al punto che gli è stata contestata un'attività persecutoria messa in atto attraverso una incredibile e fastidiosa sequela dei furti, continue intrusioni nelle proprietà degli imprenditori del luogo.

I precedenti
Espletate le formalità di rito l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale Cremona a disposizione dell’autorità giudiziaria. Lo scorso mese di ottobre i militari avevano trovato in casa dell'uomo refurtiva proveniente da una decina di furti, tra cui le armi del vicino. Il 9 novembre era stato arrestato nella quasi flagranza di reato, dopo l'ennesima scorreria.

I domiciliari
Ottenuti gli arresti domiciliari alla fine di novembre, era stato sorpreso lontano dall’abitazione, in palese violazione degli obblighi imposti. Come non bastasse l'1 dicembre i carabinieri di Pandino sono intervenuti perché era scappato dalla proprietà dei commercianti che l’avevano ancora una volta sorpreso in procinto di rubare.

In carcere
La famiglia, esasperata per il numero degli episodi, non riesce nemmeno più a ricordare con precisione il numero dei furti denunciati e dei tentativi di furto subiti. "Per questi motivi, per sicurezza, per evitare reazioni inconsulte e manifestati propositi ritorsivi nell’ultimo episodio" i carabinieri intervenuti ritennero opportuno ritirare cautelativamente le armi legalmente detenute dalla parte lesa. Preso atto della situazione, del comportamento dell’indagato, è stata richiesta ed ottenuta la detenzione in carcere ora applicata all’indagato.