“Per questa serata abbiamo scelto due elementi simbolici per noi fondamentali: l’apertura di una porta, quella della nostra misericordia che, insieme al portone d’ingresso del Kennedy, ora rimarranno aperti. Una scelta simbolica, chiara, che nasce dal desiderio forte di stare vicini e prossimi alla città di Crema e al territorio cremasco, perché è così che ci sentiamo: ‘con’ e ‘della città', del territorio”.
La luce
Con queste parole la presidente della Fondazione Benefattori Cremaschi, Bianca Baruelli, ha introdotto l’inaugurazione dell’ex Misericordia, al termine del restauro del primo lotto. Il secondo elemento caratteristico, ha aggiunto, “è la luce: vi abbiamo donato un bel braccialetto luminoso e in questa calda serata anche il cortile è stato illuminato da una luce che ci avvolge e ci ha accolto. Una luce che desideriamo possa investire e avvolgere tutta la Misericordia, che possa dare una nuova vita alle stanze e agli spazi preziosi che custodisce. Un progetto ambizioso che da una storia antica si apre al futuro”.
Valorizzazione e rigenerazione
“L’azione fin qui svolta – è stato sottolineato nel corso della serata – unisce la valorizzazione dei beni immobili della Fondazione e un’attenta politica di rigenerazione urbana. Consente di rendere disponibili servizi e progetti in risposta ai bisogni della comunità”. Non viene solamente “sanata una ferita urbanistica”, ma anche e soprattutto “realizzata una rete di risposte alle fragilità, fondamentale affinché nessuno venga lasciato solo”.
Vocazione all’ospitalità
Con la moderazione del giornalista Walter Bruno, l’architetto Marco Ermentini che, con l’impresa edile Ghisetti ha realizzato la ristrutturazione e il presidente della Pro loco Vincenzo Cappelli, hanno ripercorso l’evoluzione dell’immobile e la sua importanza per la comunità cremasca, dal punto di vista urbanistico e storico. Nel corso degli anni ha assolto diverse funzioni mantenendo sempre radicata la sua vocazione all’ospitalità. Complessivamente sono stati investiti 300 mila euro: nel primo lotto trova collocazione lo Spazio città: una sala che Fondazione Benefattori Cremaschi mette a disposizione delle associazioni locali, per svolgere attività od erogare servizi a favore della cittadinanza.
Un nuovo primo passo
In chiusura Baruelli ha rilanciato la sfida: “Il sostegno e il contributo di molti permetteranno di moltiplicare le possibilità di assistenza e cura in risposta ai bisogni sempre più pressanti delle famiglie, che si trovano ad affrontare la malattia dei propri cari e a rispondere alle necessità e ai bisogni dei nostri cari nonni e care nonne, con una attenzione speciale a creare luoghi che possano garantire non solo assistenza ma anche incontro e relazione. Un nuovo primo passo certi che insieme si possa fare”.