12-06-2022 ore 20:33 | Cronaca - Palazzo Pignano
di Denise Nosotti

Tormo, proseguono i lavori di costruzione della diga. Permane il problema siccità

Procedono i lavori di realizzazione della diga a scomparsa nel fiume Tormo, all’altezza di Cascine Gandini sul versante nord di Pandino, nei pressi della cascina ‘Mulina’. La ditta Salmo Pan di allevamento storioni ha necessità di derivare l’acqua necessaria per garantire il giusto habitat ai pesci, ma nello stesso tempo, non deve mandare in secca il Tormo, già provato dalla siccità. L’azienda, ricordiamo, aveva creato una ‘diga’ provvisoria che era stata oggetto di attenzioni da parte di Legambiente Alto Cremasco. Contattato il consorzio Dunas ci è stato riferito dal direttore Paolo Micheletti dell’autorizzazione in merito alla creazione di una paratoia a scomparsa da ultimare entro il 31 marzo scorso.

 

‘Manca solo la paratoia’

I lavori si sono invece non si sono  sono ancora conclusi. Salgono le preoccupazioni del gruppo di Legambiente, il quale, attraverso le parole di Sperandio Draghetti, “il problema della secca del Tormo a valle non si è risolto”. Il direttore del Dunas Micheletti assicura: “manca solo la paratoia a scomparsa per la regolazione dei flussi idrici. Per posizionarla bisognerà aspettare l’inverno. Il problema della secca è dovuta alla carenza di piogge che sta flagellando il territorio”.

 

‘Il 2022 è l’anno di maggior siccità’

Abbiamo colto l’occasione, con il direttore Micheletti di fare il punto della situazione sul problema siccità e irrigazione. “Va male. Non c’è abbastanza acqua nel lago di Como che quindi non riesce dare il necessario agli affluenti. Da 77 anni, da quando cioè si è iniziato a raccogliere i dati, questo è l’anno di maggiore crisi idrica. Contiamo già un 30 per cento di coltivazioni compromesse. Gli agricoltori sono ormai consapevoli della situazione. Una soluzione, oltre ovviamente alla pioggia che dovrebbe durare costantemente per tre o quarti giorni, è la deroga alla normativa regionale sul deflusso minimo vitale. Per legge infatti il 10 per cento dell’acqua deve essere riversato nell’Adda. Il lago di Como scende di cinque centimetri al giorno. La situazione è complicata”.

 

Rilascio dagli invasi montani

Sulla questione siccità, dopo la grandinata della scorsa settimana che ha distrutto parecchi raccolti, è anche la Coldiretti Cremona. “Diversi agricoltori hanno già deciso di non seminare i secondi raccolti proprio per la scarsità idrica. Se vogliamo tentare di salvare almeno quello che è già in campo, vanno attuati subito interventi immediati come il rilascio dell’acqua dagli invasi montani. E bisogna farlo ora. La siccità  è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in un miliardo di euro all’anno a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Senza acqua – continua Coldiretti Cremona – non è possibile garantire la produzione di cibo Made in Italy  in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei forti rincari nel carrello della spesa con aumenti di prezzi degli alimentari che hanno raggiunto a maggio il +7,1 per cento”.

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