Ibrahim Alsabagh, frate francescano, parroco dei latini di Aleppo, è conosciuto in terra cremasca per le azioni di solidarietà compiute a suo favore dall’oratorio del Duomo, quando parroco era don Emilio Lingiardi. Ha solidi rapporti col territorio cremasco e periodicamente aggiorna sulla situazione siriana. ll missionario, vicario del vescovo di Aleppo, ha evidenziato la “situazione critica che sta vivendo il paese. Più difficile ancora rispetto ai nove anni precedenti”.
Mancano beni primari
Le difficoltà principali riguardando "la difficoltà nell’accede ai beni di prima necessità, come pane e gasolio, i cui prezzi sono saliti alle stelle" l’assistenza sociale, culturale e sanitaria ai bambini, specialmente ai nati dal 2012 in poi, vissuti sempre in guerra". Nel 2019 "si progettava, nel piccolo, la ricostruzione di case devastate dal conflitto e si pensava addirittura di poter allentare, per quanto possibile, i sostegni economici e sanitari. C'era la speranza che la Siria potesse sollevare il capo e, piano piano ripartire. La crisi economica e l’impossibilità di accedere ai pochi risparmi, hanno dato il colpo finale”.
L’acquisto di un forno
Nelle parole del sacerdote ritorna spesso il racconto delle lunghe file ai forni pubblici per il pane. Attese impensabili per gli anziani e le persone malate e fragili. Da qui l’intervento della chiesa con l’acquisto di un forno e la distribuzione del pane. La presenza dei francescani si fa necessaria anche tra i bambini, molti dei quali segnati dai traumi della guerra. "Attualmente, al centro catechistico ci sono 830 bambini. Spesso non è facile gestire numeri così elevati, ma la volontà di fare comunione è più forte”. Così come è necessaria far conoscere la situazione della Siria, anche in un momento così incerto come quello segnato dal Coronavirus.