11-06-2020 ore 16:45 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Crema. Sosta selvaggia 'tollerata', problema diffuso, da via Bacchetta alla periferia

Il lockdown aveva aperto interrogativi e confronti sulla necessità di cambiare paradigma economico e industriale, privilegiando la mobilità sostenibile. Sembra ormai passato un secolo. Negli ultimi giorni la Fiab Cremasco ha pubblicato una serie di post dedicati alla riqualificazione di via Bacchetta: "costata denaro pubblico, aveva come obiettivo quello di renderla più bella e fruibile. Ad oggi le auto continuano a intralciare i marciapiedi ostacolando i cosiddetti utenti deboli”. La posizione critica viene rafforzata dalla lettera di un residente. “Da cittadino che nella via ci abita non posso che concordare con la presa di posizione dell’associazione che si interroga sul problema. Rimarcando che l’abitudine della sosta non consentita interessa anche molte altre vie cittadine specie nelle zone periferiche della città dove la sosta selvaggia è tollerata persino sulle ciclabili in prossimità delle scuole, ad esempio via Treviglio”.

 

Riqualificazione sbagliata”

"Tornando alla via Bacchetta, sostando correttamente negli stalli appositi, lato destro della via, i passeggeri a bordo sono letteralmente impossibilitati a scendere dalla vettura a causa di un cordolo continuo che funge da ostacolo e delimita un’aiuola, ancora priva di manutenzione, che con poche gocce d’acqua si trasforma in un acquitrino melmoso. Tutta la via è una continua barriera architettonica, una cosa che grida vendetta al cospetto di chi ha insistentemente voluto questo progetto, guastando una via tra le più belle e sicure della città”. Le soste in prossimità degli esercizi commerciali (per comprare un giornale, dei farmaci o per ritirare soldi al bancomat) portano a parcheggiare in doppia fila, contromano o sopra i marciapiedi, mettendo in pericolo soprattutto gli utenti deboli della strada. Incidenti e investimenti sono all'ordine del giorno. Le richieste di un presidio maggiore da parte delle forze dell'ordine si uniscono agli appelli al rispetto. Le sanzioni aiutano ma non risolvono il problema. Del resto il lockdown si è concluso e passata la paura, si può tornare alla moda dei tempi moderni: prevaricare senza assumersi alcun tipo di responsabilità. 

2885