È previsto per oggi il rientro in Italia di padre Pierlugi Maccalli rilasciato ieri sera dai gruppi jihadisti, insieme a Nicola Chiaccio e altri due ostaggi, in Mali. Il sacerdote cremasco della Società delle missioni africane era stato sequestrato in Niger nel settembre del 2018. La liberazione è giunta dopo una trattativa per il rilascio di circa 200 militanti islamici catturati e condannati dalle autorità di Bamako. Uno scambio di prigionieri a cui hanno partecipato attivamente le autorità del Mali coadiuvate dai militari francesi attivi nella regione e dai servizi d’informazione italiani, come confermato nella notte con un post su Twitter dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “sono liberi grazie al nostro comparto di intelligence, in particolare all’Aise e alla Farnesina”.
Le parole del vescovo di Crema
Ieri sera verso le 22 la notizia dell'avvenuta liberazione di padre Gigi è stata accolta nel Cremasco con le campane in festa. “Con gioia grandissima – commenta il vescovo Daniele Gianotti - al suono festoso delle campane della Cattedrale, della sua parrocchia di Madignano e di tante chiese delle diocesi di Crema, abbiamo accolto la notizia della liberazione, avvenuta in Mali, di padre Gigi Maccalli e di altri ostaggi che ne condividevano la prigionia: una prigionia durata, per lui, quasi venticinque mesi, da quel 17 settembre di due anni fa che ne ha visto il rapimento nella sua parrocchia di Bomoanga, in Niger. La gioia di tutta la Diocesi di Crema si unisce a quella dei familiari di padre Gigi, dei confratelli missionari della Società delle Missioni Africane, della diocesi di Niamey, dai tanti amici che in questi lunghi mesi hanno condiviso l’apprensione, le speranze, la preghiera e l’attesa. Grazie a quanti hanno pregato e operato per questa liberazione”.