“Gracias hermanos para siempre”. Lo spagnolo e l’italiano formano un tutt’uno di intenti, bellezza e gratitudine. Cuba e l’Italia sono unite oltre la sofferenza. Per la vita. I fiori sul tavolo ricordano la bandiera cubana, il cibo è un viaggio tra i due paesi. L’italiano scandisce la sofferenza di questi mesi, lo spagnolo si infila nei silenzi, riempie vuoti, strappa sorrisi, si prende cura. Lo fa da mesi, ormai. Da quando la brigata di medici cubani Henry Reeve è giunta a Crema per “salvare vite”. Mercoledì 7 ottobre si è tenuta la cena di gala organizzata da I mondi di carta, il cui ricavato verrà devoluto alla Fondazione benefattori cremaschi. Lì Crema ha incontrato l’Havana. Ha ripercorso gli istanti di buio e paura provocati dalla pandemia e “lo squarcio di luce” portato da “uomini venuti da lontano con indumenti troppo leggeri”.
Eroi di oggi
Al tavolo di presidenza, oltre al patron dei Mondi di carta, Enrico Tupone, anche l’assessore alla cultura del Comune di Crema, Emanuela Nichetti, la presidente della Fondazione benefattori cremaschi Bianca Baruelli, il console generale di Cuba a Milano Llanio Gonzàlez Pèrez e l’artista Marcello Ginelli. I saluti sono brevi, perché l’intento è condividere. La parola più usata è “grazie”. “Esprimiamo affetto e riconoscenza per un gruppo che ci ha salvato in un momento complicato” spiega Enrico Tupone. “Siamo felici che questi eroi del nostro tempo siano stati candidati al premio Nobel per la pace”.
Sorrisi e alleanze
I toni istituzionali lasciano subito spazio alle emozioni: “Ci siete stati accanto in un momento complicato, ci avete accompagnato: non lo dimenticheremo”. La voce dell’assessore Nichetti trema: “Di solito parlo a braccio, ma stasera non voglio che l’emozione giochi brutti scherzi”. Poche righe ben impresse sulla carta per dare un nome alla sofferenza di quei momenti e un volto all’amore manifestato dalla brigata cubana. “Siete arrivati con vestiti troppo leggeri, ci siamo mobilitati subito per aiutarvi”. Per donare calore con una felpa ed un sorriso. “Il primo che ci avete strappato, dopo lungo tempo in una situazione devastante”. Tutta questione di alleanze che “non tramonteranno. Crema si è impegnata e continuerà ad impegnarsi per sostenere Cuba, attraverso la creazione e la promozione di raccolte fondi”.
Attimi di sollievo
Attualmente è attiva quella legata alla vendita delle fotografie di Marcello Ginelli in mostra presso la Fondazione San Domenico fino a domenica 18 ottobre. Il ricavato verrà devoluto all’ospedale pediatrico de l’Avana Juan Manuel Marquez. “Ho allestito una mostra fotografica, dal titolo L’Havana: viaggio di una notte per ringraziare i nostri amici cubani che ci hanno aiutato moltissimo” spiega Ginelli. Lo conferma anche Bianca Baruelli: “Il loro arrivo è stato un sollievo. Ci ha permesso di far fronte con maggiore serenità ad una situazione davvero complessa. Eravamo stremati: ci hanno consentito di tirare un sospiro di sollievo. Rimarranno sempre nel nostro cuore”.
Forti legami
Nel cuore restano anche i suoni di una lingua ormai familiare. Il console parla in spagnolo tutta sera. Racconta l’impegno di un gruppo che nel tempo ha fatto della cooperazione e dell’impegno per la salute i suoi cavalli di battaglia. “È un onore essere qui, in Italia i nostri medici hanno vissuto un'esperienza meravigliosa di solidarietà, anche se dura dal punto di vista sanitario. Siamo arrivati per aiutare l’Italia e gli italiani. A Cuba Crema fa notizia”. Ride e fa una pausa. “Si è creato un legame profondo che spero possa continuare. La collaborazione tra Paesi è stata fondamentale”. Il sentimento che li lega a Crema è unico: ha la forma di un sorriso comune, che non conosce confini. È quello generato dalla solidarietà tra popoli.