Hanno tentato la fuga dopo il colpo in banca ma sono stati inseguiti e arrestati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Crema e della stazione di Pandino. In manette quattro catanesi, dai 40 ai 48 anni di età, con precedenti per rapine in Lombardia. Ora si trovano nei carceri di Cremona e Lodi dove dovranno rispondere all’Autorità giudiziaria del reato di rapina a mano armata in concorso.
La rapina
I malviventi sono entrati in azione ieri pomeriggio, verso le 15.45, all’interno della filiale della Banca di credito cooperativo dell’Adda e del Cremasco di via Martiri della Liberazione, a Spino d’Adda. In tre con il volto coperto, da cappellini e maschere, ed armati di taglierino hanno minacciato i tre dipendenti e l’unica cliente presente, facendosi consegnare il denaro delle casse.
L’allarme
Una volta preso il bottino, circa 14 mila euro, i tre rapinatori nell’uscire dalla banca hanno scorto i carabinieri ad aspettarli fuori dall’edificio. Infatti durante i momenti concitati della rapina uno dei dipendenti ha attivato l’allarme e dalla sala operativa del Comando compagnia carabinieri di Crema è stato avviato il piano antirapina.
La fuga e l’arresto
I rapinatori vistosi scoperti hanno tentato la fuga da un’uscita secondaria ma dopo una breve fuga a piedi sono stati bloccati ed ammanettati dai carabinieri che hanno recuperato l’intera refurtiva. Mentre venivano accompagnati in caserma per il riconoscimento, gli investigatori hanno avviato le indagini per individuare un’eventuale complice che avesse la funzione di “palo” fuori dalla banca.
L’individuazione del “palo”
Grazie all’intuizione dei militari e alla visione delle registrazioni delle telecamere installate nella zona, ieri sera verso le 22.30 una quarta persona è finita in manette. L’uomo, infatti, nei momenti della rapina si trovava lungo la via a bordo di una Fiat Panda, risultata rubata lo scorso settembre a Cologno Monzese, in attesa dei complici: ma alla vista dei carabinieri si era dato alla fuga.
La perquisizione a casa
“La perquisizione, nel milanese, dell’abitazione del palo – commenta il capitano Giancarlo Carraro – ci ha permesso di trovare denaro contante, guanti, un giubbetto antiproiettili, una pistola giocatolo ed altri elementi che ci fanno ritenere che siano pendolari del crimine. Sono in atto una serie di attività di indagine per capire quando sono giunti nel cremasco, con quali mezzi ed in quanto tempo abbiano pianificato la rapina”.