“Nonostante le previsioni non fossero ottimali, il cinquantacinquesimo anniversario delle Frecce Tricolori è andato benissimo. I piloti erano molto contenti, sentivano moltissimo la manifestazione. In quei giorni li abbiamo visti fare molto di più di ciò che era richiesto nelle loro mansioni”. È quanto afferma il fisioterapista ed operatore Human Tacar, il cremasco Attilio Cavalli che, proprio come in occasione dell’esibizione a Livorno, ha accompagnato gli aviatori anche in terra friulana.
Lavoro internazionale
“Sono stati quattro giorni d’inferno per noi dell’equipe – racconta Cavalli – abbiamo lavorato tantissimo anche per i piloti delle pattuglie acrobatiche di Turchia, Giordania, Finlandia ed altri ancora. Tutti hanno gradito il nostro trattamento, tanto che in quella sede, grazie al nostro responsabile Mario Scerri, abbiamo stretto un accordo per trattare i piloti della Scuola internazionale di volo e gli aviatori dell’Eurofighter. Questa è certamente una grande soddisfazione”.
Valori e rispetto
All’esperienza professionale ai aggiunge il lato umano: “sono piloti ed atleti eccezionali e, nonostante volino alti, durante manifestazioni come queste si dimostrano persone coi piedi per terra. Partono da un percorso militare, che li forgia a determinati valori e principi. Nella mia carriera ho allenato qualche squadra di calcio dilettantistico e la differenza era notevole: i piloti delle Frecce Tricolori sanno mostrare rispetto e grande umiltà, un aspetto – conclude Cavalli – che va perdendosi durante il succedersi delle generazioni”.