Si intitola “Donne e infortuni. Le protagoniste si raccontano. Focus sul reinserimento lavorativo”, il rapporto sul gender gap e sul divario di genere che umilia il ruolo della donna nella società, curato dall’esperto statistico Anmil, Franco D’Amico pubblicato in occasione della giornata internazionale della donna. “Come Anmil di Cremona teniamo a sottolineare come i numeri degli infortuni sul lavoro al femminile continuino ad attestarsi su livelli elevati, così come i dati sull’inserimento lavorativo delle donne ci parlano di un mercato in cui sono proprio le donne con disabilità a subire una doppia discriminazione e ad essere ancor più escluse rispetto agli uomini con disabilità”, ha dichiarato il presidente associativo territoriale, Mario Calzi.
I numeri
L’iniziativa mira a richiamare l’attenzione su quanto sia ancora necessario fare per migliorare la sicurezza sul lavoro delle donne e favorire il loro reinserimento lavorativo come pure quello delle superstiti dei caduti sul lavoro. Pertanto, si parla di una spinta a risvegliare l’impegno collettivo per il superamento dei principali fattori di discriminazione di genere e degli ostacoli e le resistenze che la questione richiama. “In Italia nel 2023 vi sono stati ben 585.356 infortuni totali, di cui 207.484 hanno riguardato le donne, mentre nello stesso anno i casi mortali hanno coinvolto ben 1.041 lavoratori, di cui 86 erano donne. Per quanto riguarda poi le malattie professionali denunciate, sempre nel 2023, sono state 72.754 di cui ben 19.147 hanno interessato le donne”, ha aggiunto il presidente Calzi.
Il trauma dell’infortunio
Sono numeri da non sottovalutare, se si pensa che le donne generalmente non sono occupate nelle attività ad alto rischio infortunistico, nelle quali è molto più presente la componente maschile. In questa ricorrenza è importante sottolineare come queste donne, oltre al trauma dell’infortunio e ai suoi risvolti nella vita quotidiana, vanno spesso incontro a gravi difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro. Vi sono poi donne per le quali un incidente sul lavoro o una malattia professionale hanno significato perdere il proprio compagno di vita, anche a loro l’Anmil vuole dedicare questa giornata e continuare ad impegnarsi con azioni concrete”.