07-11-2021 ore 20:32 | Cronaca - Crema
di Gloria Giavaldi

In via Civerchi ha riaperto il dormitorio per i senza fissa dimora: 'accoglienza è relazione'

Le castagne sul fuoco, la convivialità, il desiderio di donare e di ricevere. Il rifugio san Martino di via Civerchi, gestito dalla Caritas diocesana, mira ad offrire un riparo ai senza fissa dimora nelle notti d'inverno. Ha riaperto i battenti lo scorso 1 novembre ed assicurerà il servizio fino ad aprile. Questa sera la riapertura è stata ufficializzata alla presenza del vescovo di Crema Daniele Gianotti, di tanti volontari, qualche ospite ed alcuni cittadini intenti a gustare castagne e te caldo. Il Vangelo di questa domenica ha offerto occasione di riflessione: “racconta – spiega il vescovo - di una vedova che devolve alla cassa offerte del tempio tutto ciò che ha: poche monete, la sua stessa vita. Il gesto non passa inosservato agli occhi di Gesù. Parto da qui per farvi capire che ciascuno di noi in questo luogo può donare qualcosa: volontari, operatori, ospiti. Questo è un luogo di accoglienza e di cura reciproca: non siamo distinti in base ai ruoli, siamo uomini e donne che vogliono aiutarsi e sostenersi a vicenda”.

 

Cura e relazione

Il rifugio offre una soluzione temporanea all'emergenza freddo. Può ospitare fino a 18 persone cui si aggiungono due volontari. L'ingresso è ammesso senza green pass per gli ospiti, mentre è richiesto per volontari ed operatori. “Nella prima settimana – spiega il referente Massimo Montanaro – abbiamo ospitato fino ad otto persone. Tra un mese circa prevediamo di raggiungere il massimo della capienza”. Per il responsabile della Caritas Claudio Dagheti “questo presidio manifesta l'attenzione della chiesa agli ultimi ed offre a chi vuole coglierla un'importante esperienza di relazione. Da quest'anno abbiamo proposto alle varie parrocchie di inviare alcuni volontari interessati così da offrire questa opportunità ad un numero maggiore di persone. Con la pandemia abbiamo ampliato i nostri servizi di accoglienza: abbiamo sempre cercato di garantire protezione e cura alle persone più fragili”. Non solo con il rifugio San Martino, ma anche con il centro diurno e la mensa.

 

'Grazie a questa gente'

Tra i partecipanti all'inaugurazione spicca la voce di A in passato ospitato dalla struttura: “ora mi sono costruito la vita con la mia famiglia, ma mi ricordo di quanti in questo posto mi hanno salvato offrendomi un tetto quando non avevo una casa. Grazie a Dio e grazie a questa gente”. Tra i volontari aleggia il desiderio di donare “parte del proprio tempo per provare a fare la differenza nella vita delle persone. Anche solo per una notte”. Jacopo Bassi è un volontario storico di Caritas: “dopo l'esperienza in Albania, vivere il rifugio per me è un modo per alimentare lo spirito di servizio. In questo posto non c'è solo la possibilità di avere un letto caldo in una fredda notte, diventa anche occasione di incontro e relazione. È un modo per lasciare il proprio letto per una notte, fare un'esperienza diversa ed uscirne più ricco”. Il prossimo appuntamento in calendario sarà il convegno diocesano delle Caritas parrocchiali, previsto nella mattinata di sabato 13 novembre al San Luigi. Domenica 14 novembre si celebrerà la Giornata mondiale dei poveri.

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