Dopo 77 giorni di emergenza sanitaria da coronavirus l'ospedale Maggiore di Crema inizia a rientrare nella normale operatività. Come spiegato dal direttore generale, Germano Pellegata, “durante la crisi in pronto soccorso si sono recate 5500 persone, tra queste 3152 sospette da Covid: 1262 sono risultate positive e sono state ricoverate insieme ad altri 250 ricoveri riguardanti pazienti non positivi. L'ospedale ha retto con molta fatica è ha avuto la capacità di andare a triplicare i posti letto di terapia intensiva (da 6 a 18). Un esempio delle difficoltà che ci siamo trovati davanti sono i 350 pazienti positivi che avevamo ricoverato al 9 marzo, contro gli attuali 98. Tutto ciò grazie ai sacrifici del personale sanitario, dei tecnici, dei contabili e di tutto il personale dell'azienda ospedaliera”.
Il post Covid e il ritorno alla normalità
“Oggi possiamo dire che inizia la ripartenza dell'ospedale. Nei prossimi giorni andremo a riaprire tutte le specialità mantenendo tutte le misure di sicurezza per il personale e i degenti. Come richiesto dalla Regione Lombardia garantiremo il 40% dei posti letto, raggiunti nel culmine della crisi, per eventuali nuovi picchi della pandemia: 2 posti letto di terapia intensiva e 50 posti per la degenza e le altre cure posti al sesto piano dell'ospedale. In supporto, fino a fine maggio, ci sarà l'ospedale da Campo dell'Esercito, con il personale medico cubano, per la riabilitazione dei pazienti covid. Entro la fine del mese e gli inizi di giugno riattiveremo la riabilitazione cardiologica, pneumologica e traumatologica presso la struttura di Rivolta d'Adda, che nel frattempo stiamo ammodernando approfittando dei reparti vuoti. Inoltre il 15 maggio inizierà il cantiere per l'ampliamento del pronto soccorso mentre il 30 verrà avviata la ristrutturazione dell'area pediatrica, che in questi giorni trasferiremo nel monoblocco”.