ultimo aggiornamento ore 16:11
L’ex comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, insieme ad Antonino Andronico (legale della famiglia di Sabrina Beccalli) ha effettuato un sopralluogo a Vergonzana, nel luogo in cui è stata ritrovata l’auto bruciata. Era accompagnato dal figlio Marcello (“psicologo giuridico”, potrebbe essere d’aiuto data l’età delle persone coinvolte) e “dal brigadiere Edi Sanson, esperto della scena del crimine”. In un breve incontro con la stampa ha spiegato di aver voluto “prendere visione dei luoghi”. Ha annunciato che presenterà istanza contro il dissequestro dell’abitazione dell’ex fidanzata di Alessandro Pasini, l’uomo accusato di “omicidio e distruzione di cadavere” della trentanovenne cremasca.
“La cautela”
Garofano ha spiegato di “voler effettuare un sopralluogo nell’abitazione” e di aver raccolto testimonianze delle persone che conoscevano Sabrina Beccalli e l’hanno frequentata fino agli ultimi momenti. Ritiene che le perizie dei due veterinari “siano da ritenere credibili” e che l’esperienza avrebbe consigliato di “tenere tutto sequestro”. Al contrario, “spesso alcuni resti vengono distrutti. Ciò è un limite. La cautela aiuta, anche se non mi sento di affermare che abbiano commesso un errore”. Le dichiarazioni di Pasini suscitano “alcune perplessità”. Per Garofano è chiaro “l’intento omicidiario”, altrimenti “non avrebbe avuto senso distruggere il corpo”.
L’analisi del Dna
In chiusura, ha spiegato che “martedì prossimo sarà una giornata importante”: il personale del Ris tornerà a Crema per esaminare i reperti trovati nell’abitazione in cui si sarebbe consumato il delitto. In seguito a Milano verranno effettuati “accertamenti medico legali sulle ossa ritrovate nell’auto. Per estrarre il Dna saranno necessarie un paio di settimane. Quindi si dovrà procedere alla comparazione col materiale genetico trovato nell’abitazione. Nel caso si appurasse che si tratta di resti animali, è necessario rimboccarsi le maniche per trovare il corpo di Sabrina”.
