Nella giornata dell’International families equality day, l’Associazione genitori omosessuali Famiglie Arcobaleno ha organizzato in tutta Italia la Festa delle Famiglie. L’edizione lombarda si è svolta a Crema ed è stata organizzata con la collaborazione di Arcigay Cremona La Rocca, con il patrocinio della Provincia di Cremona e del Comune di Crema e con l'adesione di Arci Cremona e della lista La Sinistra.
La pioggia non ha fermato la festa
Nonostante qualche indecisione organizzativa per le pessime condizioni meteo, non si è voluto rimandare a casa le persone che già dalla mattina si erano radunate al Campo di Marte e così, dopo un breve giro della città e un pranzo insieme, la festa è stata ospitata dal circolo Arci di San Bernardino.
Le trascrizioni anagrafiche
Nel pomeriggio, si è svolto il dibattito a cui hanno partecipato il sindaco Stefania Bonaldi, la responsabile regionale dell’associazione Famiglie Arcobaleno Elena Mantovani, Luca Tavani dell’associazione Nazionale Ufficiali Di Stato Civile e Anagrafe e Ferdinando Poscio, responsabile del gruppo legale di Famiglie Arcobaleno. Si è discusso di una delle difficoltà maggiori affrontate dalle coppie omogenitoriali: la trascrizione nei registri dell’anagrafe dei certificati di nascita dei figli. Dall’interpretazione delle leggi presenti o dal rifiuto degli ufficiali di stato civile di procedere alla registrazione, questo porta a situazioni in cui i genitori non possono vedere riconosciuti i propri diritti. Non a caso si è scelta Crema per ospitare la manifestazione: l’amministrazione Bonaldi in passato ha permesso la registrazione dei figli di diverse coppie omosessuali, al riguardo il sindaco ha detto “i legami non esistono in un modo giusto o sbagliato, normale o non normale, nessuno ha il diritto di interpretare in modo soggettivo i legami degli altri”.
L’accoglienza cremasca
Gli ospiti e gli organizzatori hanno ringraziato l’amministrazione per il sostegno e la vicinanza alle loro battaglie, hanno elogiato la città e l’ospitalità dei cremaschi e hanno concluso il pomeriggio con l’augurio di poter ritornare prossimamente, magari in una grande assemblea all’aperto, sempre tenendo come obiettivo il raggiungimento dei diritti.