04-10-2024 ore 12:33 | Cronaca - Crema
di Elena De Maestri

Crema. Comitato case pubbliche ‘contro’ i call center Aler. Appello alla politica locale

Il Comitato inquilini case pubbliche di Crema torna a parlare del malfunzionamento del servizio Aler. “Alcuni inquilini, telefonando all’ufficio manutenzioni di Cremona, anziché sentirsi rispondere da un’addetta, hanno trovato un nastro che li informava di dover inoltrare le richieste d’intervento al numero 02-36524920 oppure inviarle via mail all’indirizzo [email protected]. Da parte nostra nessuna meraviglia, abbiamo compreso da tempo che la dirigenza Aler considera gli inquilini dei sudditi, utili solamente per alimentare attraverso gli affitti una struttura ampiamente inefficiente, non all’altezza del compito statutario che deve assolvere: operare nel campo delle politiche abitative con particolare attenzione alla loro funzione sociale”.

 

Risparmio economico’

“Nel Cremasco, in pochi anni, abbiamo assistito al forte ridimensionamento del servizio a svantaggio degli inquilini. Infatti siamo passati da una struttura provinciale con una sede distaccata a Crema, ad un’organizzazione operativa su tre province, per finire con una linea telefonica ed un call center affidati ad una consociata che risponde a livello regionale. Riteniamo che questo ulteriore cambiamento sia finalizzato unicamente al risparmio economico, senza alcuna considerazione per l’età avanzata e le fragilità sociali di tanta parte degli inquilini”.

 

Appello ai sindaci e consiglieri regionali

“Siamo molto preoccupati che questa nuova trovata aggiunga ulteriori inefficienze e ritardi nei tempi di risposta alle richieste di intervento avanzate dagli inquilini. Chiediamo ai sindaci del territorio di intervenire sulla Regione Lombardia e sull’Aler affinché recedano da questa decisione ed invece avvicinino, come sarebbe logico, la struttura organizzativa ai luoghi di insediamento delle abitazioni. Cogliamo l’occasione per chiedere ai ronsiglieri Regionali del territorio Riccardo Vitari e Matteo Piloni un incontro affinché si facciano interpreti presso le strutture regionali delle preoccupazioni e del malessere di noi tutti”.

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