Prosegue la nostra inchiesta nei paesi del Cremasco sui dati relativi a un anno e mezzo di pandemia da Covid. Dopo Credera, Pandino, Torlino, Bagnolo, Vailate, Campagnola, Ricengo ci ha permesso di conoscere i suoi dati. Ne abbiamo parlato con il sindaco Feruccio Romanenghi. “Nella prima ondata abbiamo avuto 13 positivi. Nella seconda 43 casi mentre nella terza, ancora in atto, sono 82 i casi positivi. Ad oggi i casi sono 138 con quattro decessi di ultraottantenni dall'inizio della pandemia. L’amministrazione si impegna per sensibilizzare la popolazione sui rischi da contagio, invitandola a rispettare tutte le norme di sicurezza e incentivandola alla vaccinazione”. Gestire il paese, con la pandemia in atto, non è stato facile. “Fortunatamente - prosegue il sindaco - cinque ragazze universitarie, durante la prima ondata, si sono rese disponibili per fare spesa e consegnare beni di prima necessità a chi ne aveva bisogno. Tre di queste ragazze ci stanno tuttora dando una mano”.
Il sociale
La spesa relativa al sociale è quella che ‘pesa’ di più sul bilancio. A Ricengo, la parte più consistente, 80 mila euro, è legata all’assistenza ad personam. Le tariffe: Imu e Tari sono rimaste invariate, l’Irpef è confermata allo 0,55 per mille. L’amministrazione è molto attenta anche alle tematiche ecologiche. È di Ricengo, infatti, una delle prime scuole, realizzata undici anni fa, a basso impatto ambientale ed energetico. Era stata rivestita con cappotto termico, riscaldamento a pavimento e illuminazione sostenibile.
‘Fare il sindaco richiede coraggio’
Non solo l’epoca pandemica rende difficile l’amministrazione di un piccolo comune. Tante sono infatti le responsabilità che gravitano attorno a un sindaco. “Nelle piccole realtà - sostiene il primo cittadino - non ci sono filtri. I cittadini si rivolgono direttamente al sindaco, all’amministrazione. Ci vuole coraggio e tanto senso di responsabilità per fare il sindaco oggi. Per questo ci sono meno persone disposte a mettersi in gioco. La mole di lavoro è tanta e le risorse sono sempre meno. Alcune decisioni poi vanno assunte perché altri, dall’alto, decidono per te. Non è facile”.