03-11-2024 ore 17:18 | Cronaca - Lombardia
di Angelo Piccolo

Decreto sicurezza. La Camera penale della Lombardia orientale sospende le udienze

“A tali misure contrarie al diritto penale liberale e ai valori fondanti le moderne società democratiche occidentali, da cittadini, giuristi, avvocati non possiamo che ribellarci e ci asterremo dalle udienze nelle giornate di lunedì 4, martedì 5 e mercoledì 6 novembre”.
 Questa è la decisione presa dalla Camera penale Lombardia orientale (Cpol) a seguito dell’approvazione del Decreto Sicurezza. Questo è quanto si legge dalla nota stampa: “Ecco il boccone amaro e indigesto che il legislatore riserva a questo Paese, apparentemente muto e sbigottito. Nessun valore e nessun principio della Costituzione repubblicana è più un tabù!
80 anni dopo Gandhi si andrà in galera perché si esercita da carcerato la più civile e democratica delle forme di protesta e di manifestazione del dissenso: la disubbidienza civile”.

 

‘Si punisce chi protesta’

“E quanto sopra con una situazione delle carceri italiane a dir poco vergognosa ed esplosiva al tempo stesso con 76 suicidi dal primo gennaio all’undici ottobre di quest'anno. Nessun impegno per rendere le carceri meno immonde e più vicine al senso di umanità ed alla funzione della pena. Si risolve la questione punendo chi protesta per il mancato rispetto da parte dello stato delle proprie leggi oltre che della Costituzione e delle norme sovranazionali. A ciò si aggiunge la pretesa di ordine e disciplina nel mondo di fuori, con l'introduzione continua di nuove fattispecie penali (sempre più fantasiose), l'irrazionale aggravamento delle pene, il continuo allargamento delle facoltà delle forze dell'ordine che, grazie alle nuove norme, potranno portare senza licenza armi diverse da quelle d'ordinanza”.

 

‘Lo stato sovrasta il cittadino’

“Il tutto con numeri che testimoniano un calo dei reati. 
Si creano reati universali e contemporaneamente si mandano obbligatoriamente in galera i bambini insieme alle mamme; nemmeno nel codice penale che portava le firme di Rocco e Mussolini si arrivava tanto.
 Si subordina il diritto a comunicare con i propri cari (art. 15 Cost.) alla regolarità del soggiorno. Alla fine di questa via crucis dei principi democratico-liberali risulta evidente l’irresistibile impulso alla pan penalizzazione, al controllo globale della società, alla costruzione di uno stato onnivoro che sovrasta il cittadino-suddito. Siamo qui per dire: no alla galera indiscriminata
, no alla galera in conseguenza dell'esercizio di diritti costituzionali, no alle carceri incostituzionali, luoghi immondi e discariche sociali, no ai bambini in galera, 
no al diritto penale d'autore
, no alle pene corporali
. E per ribadire il nostro
 sì al diritto penale minimo, al diritto penale del fatto,
 alla proporzionalità della pena al fatto
, alla funzione rieducativa della pena
, al diritto alla manifestazione pacifica e non violenta del dissenso”. 

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