03-10-2014 ore 11:41 | Cronaca - Crema
di Riccardo Cremonesi

Crema, luogo di culto islamico. Sul web pesanti offese al sindaco: "denuncerò i responsabili”

Dopo la pubblicazione dell’articolo dedicato all'iniziativa politica del Pd a sostegno della realizzazione del luogo di culto islamico, il post sulla nostra pagina Facebook è stata sommerso dai commenti. In alcuni casi però si è abbondantemente superato il limite della decenza, con commenti offensivi e minacciosi nei confronti del sindaco Stefania Bonaldi, assolutamente ingiustificabili e dai quali la redazione di Cremaonline si dissocia.

 

Il commento del sindaco

“Si è andati troppo oltre – scrive il sindaco sul proprio profilo Facebook - oggi ho avuto modo di leggere, su Facebook, insulti, ingiurie e minacce rivolte alla mia persona, in relazione all’iter di variante urbanistica in corso per potere garantire la realizzazione di un luogo di preghiera della comunità islamica, da vent’anni presente sul nostro territorio. Luogo che verrà finanziato a complete spese della comunità musulmana. Non è la prima volta che succede, naturalmente, ma non era avvenuto, prima, con toni come quelli che mi sono stati mostrati questa mattina”.

 

“Inaccettabili offese ed ingiurie”

“Comprendo il diritto di critica, che è legittimo, e che rispetto – conclude la Bonaldi - pure facendo presente che il diritto di pregare il proprio Dio è garantito dalla Costituzione. Ritengo invece inaccettabili, come cittadina, come madre e come sindaco, le offese e le ingiurie rivolte a me e alla mia famiglia. Pertanto comunico che procederò ad avviare formale denuncia perché si proceda a valutare se sussistono, come ho motivo di credere, profili penalmente rilevanti, al fine di tutelare la mia onorabilità e quella della carica che ricopro”.

 

La solidarietà del vice Questore

“Senza entrare nel discorso politico – commenta il vice questore Daniel Segre - esprimo personalmente la mia solidarietà al sindaco, vittima di insulti beceri, che travalicano la libertà di espressione. Ricordo che Facebook non è terra di nessuno e la gente utilizza lo strumento con troppo leggerezza. Penso che le persone debbano riflettere su quello che scrivono, valutando prima ancora dei reati che possono commettere, sul male che le parole possono fare”.

 

Cosa prevede il Codice Penale

L’articolo 595 del Codice Penale prevede che se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità come internet, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a euro 516. Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza o ad una autorità costituita in collegio, le pene vengono aumentate.

 

Il comunicato di solidarietà di Sel

“Apprendo con enorme dispiacere – scrive l’onorevole di Sel Franco Bordo - il vergognoso attacco e le gravissime minacce personali alla mia Sindaca Stefania Bonaldi. La vorrei ringraziare per il prezioso lavoro di difesa dei valori costituzionali che animano il nostro Paese; tali valori si esplicano anche nell’attenzione verso le libertà personali, quali la libertà di culto, che sono così irrinunciabili per un Paese civile. Condanno senza se e senza ma coloro che hanno minacciato Stefania, ponendosi assolutamente al di fuori da ogni contesto di democratico e civile confronto. Esprimo quindi tutta la mia solidarietà a Stefania Bonaldi, invitandoLa a non indietreggiare di un passo, a perseverare in negli intendimenti di difesa dei diritti e delle minoranze che, senza dubbio, possono accomunare la nostra azione personale e politica. Auspico infine una netta presa di posizione in questo senso delle minoranze”.

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