Taglio del nastro oggi pomeriggio per la sezione di Arte Moderna del museo civico di Crema, nominata Sam. Un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione e dalla direzione del museo che permetterà di riportare alla luce opere di artisti cremaschi e non, che da troppo tempo giacevano sepolte nei magazzini comunali.
“Nuove parole”
Un allestimento che ha recuperato tre sale e alcune decine di opere che finalmente trovano la giusta collocazione. “L’arte moderna è quanto di più sorprendente e non sempre di immediata comprensione, abbiamo oggi a diposizione - ha esordito il sindaco Stefania Bonaldi - e oggi grazie a questa inaugurazione siamo a cercare nuove parole per parlare d’arte”.
Budget risicato
Un progetto voluto soprattutto dall’assessore alla cultura Paola Vailati, supportata dalla grande esperienza della direttrice del museo e della biblioteca Francesca Moruzzi. Visibilmente emozionata la Vailati ha ringraziato i tanti che si sono spesi per la realizzazione di questa esposizione costata meno di 5 mila euro che domani, domenica 4 maggio, e il domenica 11 maggio sarà possibile visitare grazie alla guide del Ghirlo.
Le collaborazioni
L’allestimento è stato curato dall’architetto Carlo Schira, che ha ricordato come proprio sul risicato budget si fosse trovato un poco titubante all’inizio dell’operazione. Poi grazie al lavoro di tanti, come Mauro Pacchioni per le didascalie, il professor Cesare Alpini e Mario Fraschini di Artisti & Associati per il percorso, la realizzazione è stata possibile.
Gli artisti presenti
Ed è toccato proprio al professor Alpini dare una collocazione alla varie opere presenti. Soprattutto si è cercato di valorizzare l’800 pittorico cremasco e il primo ‘900, con artisti come Achille Alberti, Angelo Bacchetta, Ernesto Bazzaro, Luigi Manini e Antonio Roverscalli. Presente anche l'opera di un importante pittore russo Pavlov Karl Brjullov, che rappresenta un panorama cremasco.
Gradite le donazioni
Ma anche alcuni artisti nazionali le cui opere sono in possesso del museo come Domenico Induino e Gaetano Previati. Alpini ha lanciato anche un appello affinché arrivino donazioni a coprire mancanze del museo, ad esempio ha chiesto ai cremaschi di donare un opera di Enrico Felisari.