03-03-2020 ore 18:30 | Cronaca - Crema
di Giovanni Colombi

Crema, la situazione all'ospedale Maggiore. Pellegata: "grande sforzo del personale"

Conferenza stampa oggi pomeriggio presso l'ospedale Maggiore di Crema per fare il punto sull'emergenza sanitaria relativa al coronavirus e sulla gestione delle attività sanitarie. Come spiegato dal direttore generale Germano Pellegata, “attualmente abbiamo il sesto piano destinato alla degenza dei pazienti positivi al virus e un'ala destinata ai pazienti negativi. All'interno di quest'area c'è l'unità di terapia intensiva respiratoria dedicata mentre al quinto e al secondo piano abbiamo identificato delle aree legate all'osservazione dei pazienti in attesa del tampone e non dimissibili. Questo non vuole dire che la struttura è stata trasformata in un ospedale coronavirus, ma mantiene attive quasi tutte le attività ordinarie come la cardiologia, oncologia, dialisi, neurologia, ginecologia e molti altri.

 

La gestione della crisi

“L'obbiettivo oggi – prosegue Pellegata - è quello di creare un reparto apposito per il ricovero dei positivi, un'area di attesa del risultato del tampone e proseguire con le attività ospedaliere di tutti i giorni. È evidente che è in atto un'emergenza sanitaria che non sappiamo quando terminerà. Per questo motivo abbiamo ridotto il ricovero per le discipline chirurgiche, come in altri ospedali, per guadagnare spazi e personale per l'emergenza in atto: stiamo lavorando per il Cremasco e per altri pazienti in arrivo da altre strutture, tra cui anche il supporto all'area rossa lodigiana. Ad oggi tra i 363 tamponi fatti a pazienti giunti in pronto soccorso con sintomi compatibili al Covid-19, 232 riguardano cremaschi.

Personale impegnato con abnegazione
“Il quadro clinico dei pazienti che arrivano è sempre più grave – conclude il direttore generale - con sintomi sempre più complessi: ci aspettiamo a breve un certo incremento di casi e in funzione dell'andamento ci organizzeremo il meglio possibile. Il personale medico e di tutti gli uffici che compongono l'azienda ospedaliera si sta dando da fare alla grande e con una grande sensibilità rispetto alla problematica. Nonostante l'utilizzo dei dispositivi di sicurezza, un anestesista rianimatore e un'infermiera hanno contratto il virus e sono stati ricoverati: il medico in rianimazione a Crema e l'infermiera all'ospedale di Brescia. Per sopperire all'elevato carico di lavoro ci stiamo muovendo con delle cooperative per avere infermieri ma il problema maggiore sono gli specialisti che non sono disponibili perchè impegnati in altre strutture. Al momento siamo riusciti ad avere due anestesisti ulteriori che arrivano da strutture private”.

 

Le fasce di età

Come spiegato in conferenza stampa dal direttore sanitario Roberto Sfogliarini, “Negli ultimi tre giorni sono raddoppiati i casi: per questo la rianimazione è al completo mentre abbiamo un grosso numero di pazienti ventilati e per questo ci siamo dotati di nuovi ventilatori. La fascia di età dei positivi sono le seguenti: tra i 60 e i 75 anni (40%), tra i 75 e 90 anni (30%), dai 40 a 60 anni (circa il 30%), il rimanente sotto i 40 anni e nessuno sotto i 15 anni. La nostra capacità è fortemente sotto pressione: intorno al 21 febbraio il 25% dei tamponi era positivo, il 29 febbraio il 61%. Dall'inizio dell'emergenza abbiamo avuto 110 casi positivi, in buona parte trasferiti in altre strutture o in isolamento domiciliare: allo stato attuale abbiamo 51 ricoverati e 60 in osservazione. Per questo motivo che abbiamo incrementato i posti con ulteriori 44 letti per i casi positivi e 38 per chi è in osservazione. Al momento sono otto le persone decedute con patologie croniche pregresse, cremasche e persone provenienti dalla zona rossa”.

 

I servizi erogati

“L'unico servizio sospeso – spiega il direttore sociosanitario Pier Paolo Sala - sono le vaccinazioni per mancanza di personale, impegnato per l'emergenza. I servizi territoriali erogati dalla struttura di via Gramsci sono garantiti come anche i servizi di prevenzione, ad esempio mammografie e pap test, psichiatrici, per le dipendenze e la neuropsichiatria infantile che stiamo riattivando. Fondamentale che i cittadini si presentino con la mascherina, che comunque diamo in dotazione al momento di presentarsi ai nostri sportelli, prenotino la visita e di non farsi accompagnare se non necessario. Dobbiamo evitare di avere troppe persone nelle sale di attesa”.

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