'Scuola di CL', proseguono le indagini di Rete Scuole "per far chiarezza sullo stato dei lavori di costruzione". Presto un incontro col sindaco
“ReteScuole Crema si è fatta promotrice di unire le forze politiche del cremasco, le associazioni e i movimenti che in questi anni hanno condiviso la denuncia e la mobilitazione contro lo spreco di denaro pubblico utilizzato per la costruzione della scuola di Comunione e Liberazione. L'obiettivo prefissato è quello di fare chiarezza sullo stato dei lavori di costruzione della Scuola di Comunione e Liberazione”.
Cos’è e da chi è formato Rete Scuole?
“Rete Scuole è un movimento sostanzialmente auto convocato, assolutamente autonomo da partiti e sindacati e anche dalle istituzioni, indifferenti al colore del governo in carica. Misuriamo meriti o demeriti dello stesso sulla base delle sue politiche scolastiche. Partendo da questo presupposto è per noi normale cercare alleanze strategiche con quelle forze che condividono alcuni punti con noi, in questo caso ad esempio la difesa della scuola pubblica”.
Nel caso specifico?
“In questo caso abbiamo ritenuto fondamentale creare il più ampio possibile fronte contro questo scandalo. Abbiamo cercato di valorizzare quello che ci unisce. Ciò non ci impedisce, in un rapporto dialettico, di criticare in altri casi alcune posizioni assunte dalle stesse forze con cui in questo momento abbiamo in comune un obiettivo. Ci sembra significativo che nel gruppo di lavoro convivano anime diverse, alcune al governo della nostra città ed altre, all’opposizione”.
Quali?
“Al gruppo di lavoro coordinato da ReteScuole Crema hanno aderito il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico, Sinistra, Ecologia e Libertà”.
Come avete impostato il lavoro?
“Abbiamo deciso di dividere il nostro lavoro in due fasi: dopo una prima fase di documentazione s’è reso necessario far conoscere alla cittadinanza quanto sta accadendo circa la scuola di CL”.
In che modo?
“Abbiamo organizzato una serie di iniziative: affissione in città di un manifesto, dal quale è stata realizzata anche una locandina da attaccare in tutte le scuole cremasche; abbiamo convocato una conferenza stampa davanti allo scheletro della scuola, fissato un incontro con il sindaco per capire come l’amministrazione intende affrontare la questione e stiamo valutando la possibilità di preparare un presidio in piazza Duomo per fare volantinaggio”.
Qual è la vostra ricostruzione della vicenda?
“Diventa difficile condensare in poche righe una faccenda così complessa. Crema dal nostro punto di vista è stata individuata come un laboratorio, un modello magari da esportare, ma le cose non sono andate come previsto, innanzitutto per la forte opposizione che l’operazione ha trovato. Il 26 marzo 2008 il sindaco di Crema Bruno Bruttomesso segnala un fabbisogno di finanziamento di una scuola. 14 milioni è il costo complessivo dichiarato, 9,5 milioni sono le risorse proprie della Charis, vicina a C.L., vengono richiesti 4,5 milioni di euro tramite la legge regionale 1/2000 per intervento in scuole non statali”.
Quando si arriva al protocollo d’intesa?
“Dopo due soli giorni i rappresentanti della Regione Lombardia, del Comune di Crema e della Fondazione Charis firmano un protocollo d’intesa che prevede la partecipazione della Regione al finanziamento di un nuovo edificio scolastico. Il 9 aprile 2008 la Giunta regionale approva la delibera. Nel 2008 per l’adeguamento strutturale delle scuole pubbliche di tutta la Provincia di Cremona sono stati stanziati soltanto 400 mila euro, mentre ai soli due istituti privati cattolici di Crema, sono stati stanziati 1 milione per la ‘Cascina Valcarenga’, dove sorge la scuola di Cielle, a Crema e 150 mila per il ‘Paola di Rosa’ della Fondazione Manziana”.
Cosa non vi convince?
“Il progetto della Fondazione Charis è l'unico tra i cinque interventi a favore di privati che non consista in ristrutturazioni, bensì in una nuova costruzione”.
Cosa prevede il progetto?
“Il progetto prevede un’utenza di ben 950 studenti: dalla scuola materna alle superiori. Impressionanti le strutture, si va da una chiesa, ad un auditorium di 1.125 metri quadrati con una capienza di 700 posti, una palestra di 2.000 metri quadrati capace di ospitare 600 spettatori, un’aula polifunzionale di 225 metri quadrati, un campo da calcetto di 800 metri quadrati, un centro di aggregazione giovanile di 340 metri quadrati, oltre ad una piscina ed a una mensa”.
Qualcosa va storto, cosa?
“Nel frattempo però la Fondazione Charis sarebbe stata condannata, a pagare 3 milioni di euro a titolo di risarcimento danni per aver perso l’arbitrato con la società dei fratelli Bonetti, proprietari del terreno su cui sorge l’edificio. Perchè? Non sarebbe stato infatti rispettato un patto stipulato”.
Cosa accade poi?
“Dalla Fondazione viene richiesta una proroga sul termine dei lavori, in quanto dalla regione arriva solo 1 dei 4,5 milioni richiesti, i costi sostenuti fino ad ora sono circa 16 milioni di euro, ma il costo complessivo lievita fino a 39.358.000 di euro, quindi i costi da sostenere per terminare l’intera opera sono ancora 23.358.000 di euro. Mentre per il solo stralcio funzionale della scuola secondaria, si stima che manchino ancora 1.718.000 euro ed il termine ultimo per la fine lavori è 31 maggio 2014”.
I lavori procedono?
A questo sconfortante scenario va poi aggiunto il fatto che il cantiere è fermo ormai da un anno e sei mesi. Rimane un imponente scheletro, un monumento al malgoverno, destinata a ricordare ai cremaschi la sciagurata politica clientelare e privatistica della giunta Formigoni con il sostegno dell’amministrazione Bruttomesso.
Quali documenti siete riusciti a ottenere?
“Sicuramente questo è stato il lavoro più faticoso e che ha portato via più tempo. Abbiamo ritenuto necessario verificare tutti i documenti a disposizione in regione Lombardia ma anche a livello comunale, questo è stato possibile grazie alla disponibilità da parte dei consiglieri e anche di altri cittadini. Solo a Crema sono stati visionati 6 faldoni. Tutto il materiale cartaceo è stato riassunto in una tabella Excel e in un documento di una decina di pagine”.
Cosa vi aspettate dalle istituzioni?
“Siamo consapevoli che la Charis ha ottenuto una proroga dei lavori e pertanto è corretto che fino a quella data esercitino i loro diritti. Nell’incontro con il sindaco di mercoledì 6 febbraio chiederemo le informazioni in possesso del Comune ma soprattutto che venga esercitato un continuo monitoraggio”.
La scuola sorge su un’area privata…
“Questa è si un’area privata, ma che ha ricevuto un finanziamento pubblico. Solamente in futuro, se i lavori rimanessero bloccati, si potrebbe iniziare a discutere sul che fare di quest’area”.