Proseguono all’Istituto Sraffa gli appuntamenti previsti dal progetto Ti Voglio Bere, promosso da Padania Acque, gestore unico del servizio idrico integrato della provincia di Cremona, per favorire nelle giovani generazioni la conoscenza del ciclo integrato dell’acqua e migliorare la cultura dell’uso dell’acqua del rubinetto. L’attività si inserisce tra quelle che l’Istituto propone nell’ambito dell’educazione ambientale e coinvolge varie classi e diversi docenti di discipline scientifiche, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza della necessità di assumere azioni e comportamenti in linea con quanto indicato dall’ormai celebre rapporto Bruntland in tema di sviluppo sostenibile.
Acquedotto e depuratore
A coordinare tutte le iniziative, la docente di scienze Maria Luisa Bettinzioli, che assieme alle colleghe Laura Bianchessi, Vincenza Nicolosi e Malvina Natali hanno svolto una serie di lezioni in aula, propedeutiche al percorso proposto da Padania Acque: visita all’acquedotto e al depuratore della struttura organizzativa della società e presenza in classe di un esperto. Nella mattinata di oggi, accolto dal dirigente scolastico Ernesto Abbà è stato ospite della scuola il presidente di Padania Acque Claudio Bodini, accompagnato da Piero Lombardi, coordinatore ed ideatore del progetto e da Mara Malinverno in qualità di esperta.
Composizione chimica
Nel suo intervento Mara Malinverno ha proposto un’analisi della struttura delle falde acquifere e delle caratteristiche del terreno, passando poi alla fase di distribuzione dell’acqua che arriva nelle nostre case. Inoltre, partendo dallo studio delle etichette delle acque minerali in circolazione, sono stati approfonditi temi relativi alla sua composizione chimica, proponendo anche esperienze per la rilevazione del ph e analisi organolettiche. Alla fine del percorso, la conclusione alla quale si è giunti è che l’acqua che scorre nelle nostre case, soddisfa quanto indicato dalle linee guida relative alla qualità delle acque destinate al consumo umano, di cui al decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001. Anche per questo, secondo l’esperta occorre recuperare credibilità e fiducia nel servizio pubblico, avendo cura di considerare l’impatto ambientale del consumo delle acque commercializzate, senza alimentare il consumo delle acque in bottiglia che hanno una provenienza lontana rispetto al territorio di commercializzazione, proprio al fine di ridurre l’impatto ambientale.
Pubblicizzare valori e promuovere comportamenti virtuosi
Il presidente di Padania Acque, Claudio Bodini si è intrattenuto con gli studenti, sottolineando come sia importante sconfiggere la pubblicità, promuovendo l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, contribuendo così ad abbattere la quantità di plastica immessa nell’ambiente e i costi relativi al trasporto. Infine, il presidente Bodini, nominato quale “presidente di garanzia” lo scorso dicembre ha voluto concludere ponendo l’accento sulla sua presenza nelle scuole: “Lo saremo sempre di più, perché è fondamentale pubblicizzare valori e non prodotti – ha detto Bodini – al fine di promuovere comportamenti virtuosi e sconfiggere l’influenza della pubblicità”. Tra i tanti luoghi comuni affrontati nelle relazioni del personale di Padania Acque, lo stesso presidente ha voluto chiarire come la presenza del calcare nelle acque sia spesso demonizzata, tuttavia il calcare non è altro che carbonato di calcio, ha aggiunto Bodini, “che, se è vero danneggia gli elettrodomestici è altrettanto vero che fa bene al nostro corpo e addirittura, recenti studi dimostrano come sia anche anticancerogeno”.