22-10-2017 ore 21:00 | Sport - Calcio
di Tiziano Guerini

Crema sconfitto in casa dalla Virtus. Mister Porrini, "bisogna pensare di cambiare"

La squadra del Crema perde di misura in casa contro la Virtus Bergamo, giocando una discreta partita con la grave pecca, però, di non essere mai veramente pericolosa in attacco. E questo è grave: quando non si gioca male ma si esce dal campo sconfitti, significa che c'è veramente qualcosa di profondo da cambiare. L'impressione è che la squadra più di così non riesca a fare e che quindi, che sia il modulo di gioco o qualche giocatore, una decisione di cambiamento andrà presa. L'ha riconosciuto anche l'allenatore nerobianco Sergio Porrini a fine gara.

Primo tempo con prevalenza del gioco del Crema
Fra il 7° e l'8° minuto il Crema pare partir bene: prima una punizione battuta da Erpen che finisce sulla testa di Donida che manca di poco la deviazione in rete; poi un bel tiro al volo di Pagano libero in area ma il pallone va alto. Al 15° si vede la Virtus Bergamo con una punizione di Mister che Marenco devia in corner. Al 27° bella manovra fra Pagano, Erpen e Donida che non a caso risulta essere, lui un difensore, spesso il più pericoloso in avanti. Alla fine del tempo Biraghi (nell'immagine a lato) tira direttamente in porta una punizione molto angolata che Colleoni para.

Il gol a sorpresa della Virtus
La ripresa del gioco inizia con il Crema che attacca coralmente ma al solito senza pungere in avanti, mentre la Virtus Bergamo risponde pericolosamente in contropiede. La più grossa occasione da gol è per il Crema all'11°con Erpen che davanti al portiere spara alto. Bel gioco sterile del Crema. Affiora la stanchezza. Al 37° la spinta confusa della Virtus ottiene il premio del goal con Plumbaj in mischia. La reazione del Crema è in un tiro alto di Mandelli al 41° e all'ultimo minuto utile con Bahirov di testa su centro di Stankevicius.

La franchezza di Sergio Porrini
L'allenatore del Crema Sergio Porrini nell'intervista a fine gara non cerca alibi e non è reticente: " quando si perde senza averlo veramente meritato, bisogna pensare che la squadra, così com'è, e dopo aver già giocato 10 partite, non è in grado di fare di più. Mi assumo le mie responsabilità e credo che i giocatori si impegnino al massimo, ma proprio per questo - non so se sarà per il modulo o per i giocatori - bisogna pensare di cambiare. Ci rendiamo tutti conto che le aspettative dei tifosi e dei dirigenti erano ben altre, e questo forse ci dà troppa frenesia e troppa voglia di far bene che ci condiziona: è il momento di essere meno belli ma più efficaci".

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