30-03-2016 ore 11:13 | Politica - Crema
di Leonardo De Micheli

Referendum, Mcl si schiera a favore del SI per attuare l'enciclica di papa Francesco

Anche l'Mcl, il Movimento Cristiano Lavoratori, si schiera a favore del referendum del prossimo 17 aprile, invitando in particolare a votare 'SI', sposando quindi le ragioni dei referendari che vogliono impedire il funzionamento delle piattaforme per la trivellazione a dodici miglia dalla costa oltre la scadenza della concessione. Si tratta di un referendum squisitamente tecnico, ma dal forte significato politico, dal momento che rischia di impattare direttamente sulle azioni in materia di politica energetica del governo Renzi.

 

La centralità del cittadino

Mcl, per bocca del presidente provinciale Michele Fusari, invita a riflettere seriamente sugli effetti di un esito negativo del referendum: “L'importanza del referendum – si legge in una nota - va oltre il quesito stesso, perché rimette in gioco alcuni punti fondamentali. Il primo è la centralità dei cittadini, o meglio delle persone e delle comunità locali. Purtroppo, per molti fattori, non siamo più molto abituati come cittadini ad avere la possibilità di partecipare alla cosa pubblica, di dibattere in maniera pacata e seria su temi rilevanti. Altro fattore importante è che in questa consultazione popolare saremo chiamati a pensare al nostro futuro: occorre che ci si riappropri innanzitutto di esso, che si ricominci a pensare non solo all'oggi ma anche al domani riflettendo sulle sfide del presente attraverso una prospettiva sul futuro”.

 

L'enciclica 'ambientale' del pontefice

Pur consapevole dell'impatto economico ed occupazionale che il referendum rischia di trascinare con sé, Fusari invita tutti gli associati e i simpatizzanti a “confrontarsi partendo da quella splendida enciclica che è la 'Laudato sì' di Papa Francesco. Visto che da moltissime parti si è alzato il plauso per l'enciclica Papale è giunto il momento di capire se sono stati facili osanna di circostanza, oppure un reale desiderio di fare chiarezza su temi tanto delicati quanto fondamentali attraverso un serio confronto su quanto il Santo Padre ci indica. È necessario confrontarsi su come sia ragionevole correre il rischio di danni ambientali che potrebbero deturpare i nostri mari a fronte di un vantaggio che non incide sul nostro fabbisogno energetico”.

 

Inventare nuove forme di energia

Secondo il presidente, infine, c'è una questione spirituale che investe tutti i credenti sulla centralità della persona. “Questo referendum – conclude - più che un sì sulle trivelle, ci chiede un sì sulla nostra capacità di reinventarci, di sapere utilizzare altre forme di energia, di saper guardare in una prospettiva unitaria al destino dell'uomo nel suo rapporto con l'ambiente. È un sì per scommettere, ancora una volta, sulla persona ripartendo dal basso , con stili di vita e azioni sostenibili”. 

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