Serata antifascista alla festa di Rifondazione di via Toffetti, a Crema. L'incontro, moderato da Beppe Bettenzoli, ha avuto per protagonista Saverio Ferrari, uno dei maggiori studiosi italiani del fenomeno neo fascista e neo nazista in Italia e in Europa, membro dell'osservatorio democratico sulle nuove destre.
I denti del drago
Lo scrittore milanese ha presentato il suo ultimo lavoro, I denti del drago, ovvero la storia dell’Internazionale nera e dei suoi rapporti con il neofascismo italiano, dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri. Un lavoro storico-giornalistico condotto sulla base dei materiali informativi provenienti dai centri di documentazione ebraici, della Resistenza della deportazione, ma soprattutto reperiti in questi ultimi anni negli archivi di polizia e dei servizi segreti.
Da Malmoe alle reti attuali
Quella raccolta da Ferrari è minuziosa ricostruzione dei multiformi tentativi di dar vita a un coordinamento dell’estrema destra scala mondiale, dalla prima Internazionale di Malmoe alle reti neonaziste attuali, da Blood and Honour agli Hammerskin, passando per gli antisemiti del Nuovo ordine europeo, i terroristi dell’Oas, Jeune Europe, la World union of national socialists le trame dell’Aginter Presse dietro la strage di piazza Fontana e la strategia della tensione in Italia.
Casa Poung, Forza Nuova e Salvini
A Crema, lo scrittore e ricercatore milanese ha messo in rilievo i passaggi più salienti, dalla destra degli slogan 'No Euro, No Immigrazione, No Europa Unita' ai nazionalismi in Francia, Belgio e Ungheria. Secondo Ferrari, oggi in Italia non esistono una cultura ed un pensiero forte della destra neofascista; Casa Pound e Forza Nuova, che cercano di recuperare tutto il patrimonio neonazista più che neofascista, sono realtà piccole, gruppuscoli, non hanno fatto presa sulla massa. Chi si sta occupando di raccogliere queste istanza è la Lega Nord, in particolare con l'operato di Matteo Salvini.
Dal settentrionalismo al nazionalismo
Il successo della Lega alle recenti Europee sarebbe dovuto anche al passaggio da un'identità territoriale ad un'identità nazionale, con molti dirigenti della Lega Nord che sono andati al sud a fare comizi, puntando sull'immigrazione ed i suoi problemi, l'Islam, il concetto che “prima vengono gli italiani”. La Lega, col cambio di passo dal settentrionalismo al nazionalismo, ha sottolineato Ferrari, ha coinvolto molti militanti di casa Pound e Forza Nuova.
Il contenitore reazionario
Non a caso Mario Borghezio, che è un po' il campione di questa ideologia, è stato eletto al centro Italia grazie a questi appoggi. Secondo lo scrittore è evidente come stia nascendo all'interno della Lega Nord un recupero degli aspetti della destra europea, tra i quali l'omofobia. Il Carroccio sarebbe quindi divenuto un contenitore reazionario che può catturare i voti di quest'area. Un processo contestato da iscritti e dirigenti, perché questo nuovo percorso abbandona le radici della Lega, l'indipendenza della Padania, per abbracciare il nazionalismo; un passaggio che in questa fase ha pagato, perché indubbiamente alle Europee ha avuto un rilancio, ma a lungo andare potrebbe portare ad una spaccatura.
Il rigurgito neo fascista a Crema
Nei giorni scorsi presso il centro Caritas di Crema è stato affisso uno striscione contro le politiche statali ed i centri d'accoglienza, un'azione rivendicata da un gruppo skinhead. Gli esponenti cremaschi di Rifondazione hanno stigmatizzato l'episodio, che secondo Ferrari è un tipico esempio del rigurgito della nascita del neo fascismo, che parla alla pancia delle persone, facendo semplici equazioni: “immigrato come nemico”, “la crisi dipende dai troppi soldi vengono spesi per i poveri, per lo stato sociale, mentre gli italiani sono lasciati ai margini”. Questa lettura viene fatta per accentuare questo sentimento.
Le risorse agli enti locali
“Il presidente dell'Anci, Piero Fassino, ricordava recentemente che ai comuni italiani sono stati tagliati 17 miliardi di trasferimenti negli ultimi anni. Il problema – ha commentato Mario Lottaroli, capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale - è proprio lì, riguarda le risorse date ai comuni per poter far fronte capillarmente delle esigenze. Sono risorse nettamente insufficienti e lasciando intatti i nodi veri della crisi, che non stanno nel sostegno a chi sbarca a Lampedusa o ai centri di accoglienza, ma a profonde distorsioni nel mondo economico. Invece di discutere di quali sono i meccanismi economici, dei centri di potere, di chi si appropria del 60% delle risorse di questo Paese, ci si ferma a queste contrapposizioni verso chi è più disgraziato di noi”. L'antica e purtroppo sempreverde guerra dei poveri.