24-03-2014 ore 15:51 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Uso pubblico della 'scuola di cielle', tra 'alleati inattesi' e 'volumetrie sospette'. Oggi consiglio comunale decisivo

Non c’è intesa tra le parti per quanto concerne la mozione di recupero della scuola di Cielle promossa dalla maggioranza. Lunedì scorso, dopo un lungo dibattito, la Lega Nord s’era distinta dal resto della minoranza: il capogruppo Alberto Torazzi s’era detto favorevole alla possibilità di realizzare in viale Europa il nuovo Racchetti, purché la spesa “non fosse maggiore rispetto a quella preventivata per la realizzazione della struttura in via Libero Comune”.

 

La mozione comune

Dopo una breve sospensione dei lavori, il capogruppo del Pd Gianluca Giossi spiegò: “i capigruppo hanno deciso di fare sintesi e costruire una mozione condivisa che va nell’intento di recuperare l’area in disuso. In settimana faremo un testo condiviso, nel caso non ci riuscissimo, le mozioni rimarranno all’ordine del giorno e su quelle voteremo”.

 

Nessuna novità

Passata una settimana, stamattina lo stesso Giossi ha confidato di essere in attesa di un cenno dalla controparte senza nascondere si non aspettarsi grandi novità al riguardo. Dello stesso avviso Antonio Agazzi, capogruppo della lista civica Servire il Cittadino e presidente della Commissione consiliare Istruzione Formazione Lavoro e Sviluppo Economico della provincia di Cremona, che lo scorso 9 ottobre “ha audito Massimiliano Salini sulla richiesta del comune di Crema di modificare la logistica del nuovo Racchetti che nella progettualità della Provincia dovrebbe sorgere a San Bartolomeo e che il Comune chiede di trasferire in viale Europa”.

 

“Manufatto destinato ad ammalorarsi”

“Allo stato attuale, come consigliere provinciale – aggiunge Agazzi - farebbe molto piacere che non rimanesse in viale Europa un manufatto destinato ad ammalorarsi ed ad essere un vulnus dell’armonico sviluppo edilizio della città”. Certo la scuola di Cielle, argomenta Agazzi, non è l’unica incompiuta di Crema, “c’è anche la Pierina e ci sono strutture industriali dismesse a Santa Maria ed a San Bernardino”.

 

L’attenzione a sinistra

“Soprattutto a sinistra – riprende l’esponente di minoranza - si è creata grande attenzione sulla vicenda Charis; ora, è da capire se l’operazione di trasferimento del Racchetti in viale Europa è economicamente sostenibile, perché i due progetti non sono sovrapponibili. In caso contrario, non è necessario che si recuperi la struttura realizzandoci una scuola”.

 

Le firme e l’incompiuta

Al riguardo sono state raccolte migliaia di firme, poco meno di 4 mila: “ho profondo rispetto per chi ha firmato per il recupero del cantiere – spiega Agazzi - ma faccio presente che recuperare quell’incompiuta non avviene solo attraverso un istituto scolastico, a meno che il problema sia un altro rispetto al voler risolvere i problemi dell’edilizia scolastica cittadina. Realizzato il nuovo Racchetti, le Vailati verrebbero liberate e andare nelle ex Magistrali. Non solo: fatto a San Bartolomeo o in viale Europa, il Racchetti ora diviso in tre sedi, offrirebbe al liceo scientifico la possibilità di avere una sistemazione più agevole e funzionale”.

 

Volumetrie confinanti e insegnamenti scudocrociati

La minoranza avanza un’altra possibilità: il vero problema, sostiene più di un consigliere d’opposizione, “potrebbe essere urbanistico e relativo alle volumetrie delle proprietà confinanti”. In attesa di scoprire se si tratta di una ricostruzione di parte, in questo caso in seno al centrodestra, val la pena raccontare che durante la sospensione del consiglio comunale di lunedì scorso, facendo ricorso agli insegnamenti scudocrociati, Agazzi avrebbe consigliato a tutti di attendere, “non è il momento di votare documenti ideologici, ma quelli suffragati e sostenuti da elementi tecnici e finanziari”.

 

L’audizione ed il semplice voto

Per la cronaca, è stata bocciata anche la richiesta di audire sindaco e presidente della provincia – supportati dai relativi tecnici – in commissione. Sempre secondo la minoranza c’è fretta di votare il documento in consiglio comunale, “ma la situazione è troppo complessa e delicata”; a scanso di equivoci, la maggioranza ha i numeri per far approvare il documento, per di più rafforzato dall’emendamento della Lega Nord, un ‘alleato’ tanto prezioso quanto inatteso.

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