22-02-2015 ore 15:17 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Lottaroli, Rifondazione comunista: “Quotare in Borsa Linea group holding sarebbe un grandissimo errore”

"Per noi la questione è semplice, lo diciamo da anni ma anche se lo continuiamo a dire, vediamo che non cambia nulla e sinceramente ci siamo anche un po' stancati”. Così Mario Lottaroli, Rifondazione comunista, interviene ragionando sull'attualità delle multiutilities, o citando testualmente, “le ex municipalizzate, che non altro che il risultato concreto del lavoro delle comunità, dei soldi investiti per avere servizi di qualità a prezzi controllati, contenuti”.

 

Lgh verso la Borsa

Nei giorni scorsi – in allegato il dettaglio – presso la sede di Scrp, nell'area dell'ex Olivetti, si è tenuto un incontro a porte chiuse, durante il quale i sindaci cremaschi hanno incontrato l’amministratore delegato di Lgh, Franco Mazzini, che ha illustrato il piano industriale 2013-2018, “sostenuto da efficienze, crescita interna e valutazione delle opportunità di mercato”. Per Lgh, in sostanza, si avvicina sempre più l'inizio del percorso che porterà alla quotazione in Borsa.

 

Il “grandissimo errore”

Secondo Lottaroli si tratta di uno scenario nerissimo: “portare le municipalizzate, in questo caso Lgh, verso il mercato finanziario è un grandissimo errore, significa affidare la storia di un territorio e le possibilità dei sindaci, quindi dei cittadini, di controllare la qualità dei servizi al mercato finanziario, che per definizione è crudele, ha come unico referente gli utili ed i guadagni, non i servizi e la loro efficienza”.

 

Vulgate ideologiche

“I gruppi dirigenti di queste multiutilities pubbliche – aggiunge - ormai si sono autonomizzati, non rispondono più alle aspettative del territorio, ma ad alcune vulgate ideologiche, che dicono “che il mercato è meglio dell'intervento pubblico”. Insomma, si allontanano dagli scopi per cui sono stati eletti. Cosa fare? Bisogna riportare tutto alle origini; non tanto agli utili, che pure ci devono essere, per fare investimenti, aggiornare personale e strumentazione, ma il problema è la finalità di questi utili, che vanno reinvestiti nel miglioramento dei servizi stessi”.

 

L'inceneritore di Cremona

“Lgh è una delle aziende che conferisce il proprio secco all'inceneritore di Cremona, fortemente constestato da ambientalisti e forze politiche perché obsoleto. Linea Group dovrebbe preoccuparsi del fatto che entro 3 anni dovrà chiudere l'inceneritore, perché è un obiettivo del programma elettorale di Galimberti. Le priorità sono queste: come si riduce la raccolta del secco? Come si aumenta la racconta differenziata, visto che nel Cremasco siamo oltre il 70% ma ci sono realtà italiane che superano il 90%; questi dovrebbero essere gli obiettivi dell'azienda”.

 

La risposta

In chiusura, Lottaroli ricorda la missione dell'azienda: “Lgh, ovvero Linea group holding, è la risposta delle aziende municipalizzate di Cremona (AEM), Pavia (ASM), Lodi (ASTEM), Rovato (COGEME) e Crema (SCS/SCRP) alle sfide del mercato dei servizi pubblici locali”. Secondo il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio comunale a Crema, “la vicenda riguarda tutto il territorio. Anche i sindaci si dovrebbero preoccupare della prospettiva di quotare in Borsa Lgh, perché finirebbero col perdere sempre più potere e possibilità di incidere nelle scelte”.

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