Invertire la rotta è l’imperativo guida della serata organizzata dal Popolo della famiglia venerdì 27 gennaio al teatro parrocchiale di san Bernardino. Una serata di parole e di musica – con Povia e Gianfranco Amato, avvocato e segretario del movimento nazionale – per aprire gli occhi e capire “cosa si cela davvero dietro la cosiddetta cultura dei nuovi diritti, che sembra sempre più simile ad una dittatura”, secondo le parole dei promotori. Alla serata prenderà parte anche il candidato sindaco a Crema per il Popolo della famiglia, suggellando nuove nozze tra chiesa e politica.
Lo scandalo dei cattolici
Tuttavia c’è chi dissente: unire due fedi – religiosa e politica – può creare rotture. Lo spiega Tarcisio Zaffardi in una lettera a Cremaonline (integrale in allegato): “in una parrocchia di Crema si presenta un partito, con il suo segretario e il suo candidato sindaco. Come credente cattolico sono scandalizzato, perché la chiesa con il Concilio aveva deciso di cambiare rotta e staccarsi dai partiti, dando piena autonomia al laicato cattolico in politica. L’identità politica dei cattolici si esprimerà in pluralità di scelte politiche e partitiche e in piena libertà; la Chiesa non è la bottega di nessun partito, basta al collateralismo”.
Una duplice ingerenza
Non è nuovo il dibattito sul rapporto tra chiesa e politica. In questo senso, l’attualità ha sempre offerto spunti interessanti: tra i casi più recenti rientrano le nette prese di posizione del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, in merito alle unioni civili. Eppure, era lo stesso Bagnasco nel 2008 ad affermare: “confermiamo la linea di non coinvolgimento, come Chiesa, e dunque come clero e come organismi ecclesiali, in alcuna scelta di schieramento politico o di partito”. Il motivo era semplice: per apportare un “contributo concreto alla serenità del clima, al discernimento meno distratto, alla concordia degli animi”.
Contro la corruzione morale
Per difendersi dalla seduzione politica, in Emilia Romagna i vescovi hanno stilato un documento per regolare l’uso delle proprietà clericali, in cui viene espressamente “proibito dare in uso locali di proprietà della parrocchia o di altri enti ecclesiastici a rappresentanti di qualsiasi partito o raggruppamento politico, anche per incontri/dibattiti in cui siano parimenti rappresentate tutte le parti politiche”. I più hanno letto questa presa di posizione come una cesura netta – più che una separazione – tra il potere spirituale e la corruzione del potere terreno.
Annullare la manifestazione
“Chiediamo di annullare questa manifestazione inviando una email di dissenso alla curia di Crema o quanto altro sia necessario” aggiunge Zaffardi nella lettera. E, con una domanda, conclude: “noi genitori, educatori, manderemmo i nostri figli ad un incontro con il cantante Povia, estimatore di Benito Mussolini il “vero statista”, che è stato il mandante dell’uccisione di Matteotti, che ha imbavagliato l’opposizione politica, che ha mandato al confino dissidenti, che ha fatto le leggi razziali, che ha aperto campi di smistamento per i lager in Germania e con la Risiera di San Sabba, unico campo nazista in Italia, zona che faceva parte formalmente della Repubblica sociale italiana?”. Ad ognuno, almeno nella risposta, è accordata piena libertà di coscienza.