15-01-2016 ore 12:14 | Politica - Crema
di Paolo Carelli

Unioni civili. Michele Fusari (Mcl) contro il ddl Cirinnà: "Il matrimonio impone doveri a uomo e donna"

“Crediamo sia giunto il momento di entrare con forza nel dibattito intorno al ddl Cirinnà sulle unioni civili per ribadire la nostra contrarietà a una deriva antropologica cui assistiamo ogni giorno. Se risulteremo impopolari, corriamo volentieri il rischio perché stiamo discutendo di questioni fondamentali che hanno a che fare con la società e la cultura prima ancora che con le normative”.

 

Non esistono "famiglie alternative"

La presa di posizione netta è di Michele Fusari, presidente provinciale dell’Mcl, il Movimento Cristiano Lavoratori che conta decine di circoli e associati in tutto il territorio. L’organizzazione invita a riflettere sugli effetti di un allargamento del concetto di “famiglia” come ipotizzato dal disegno di legge e come peraltro avvenuto in diversi paesi europei. “La famiglia – prosegue Fusari – è un’istituzione sociale che da millenni prevede l’esistenza di persone di sesso diverso; dal matrimonio derivano diritti e doveri, primi fra i quali la crescita e l’educazione dei figli. La battaglia per un matrimonio delle coppie omosessuali è la volontà di creare una famiglia alternativa, questione che ci vede contrari al pari di tutta la Chiesa cattolica”.

 

Critica sui lavori parlamentari

Il movimento contesta anche la tempistica dei lavori parlamentari (“approderà in Senato senza aver ottenuto un passaggio in commissione”) e le delicate questioni delle adozioni per le coppie omosessuali e dell’utero in affitto. “Siamo naturalmente favorevoli a una disciplina delle convivenze, anche omosessuali, che riconosca diritti individuali fondamentali, ma non possiamo non sottolineare come il matrimonio omosessuale altro non sia che un’arma a servizio della deriva antropologica: la famiglia naturale è un bene della società, non solo della Chiesa. E spetta alla custodirla”.

 

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