13-01-2018 ore 21:05 | Politica - Crema
di Lidia Gallanti

Crema. Abbattere le barriere architettoniche, nasce il primo osservatorio sulla disabilità

Entro la primavera a Crema nascerà il primo osservatorio sulla disabilità. Più che una novità, è la concretizzazione del percorso avviato lo scorso autunno con la passeggiata in carrozzina organizzata per sensibilizzare l’amministrazione cremasca sul problema delle barriere architettoniche, “che derivano dalle barriere mentali e culturali”. Lo afferma Cristina Piacentini, delegato provinciale Anmic e referente di Crema senza Barriere, associazione promotrice. Ad oggi il gruppo di lavoro conta una trentina di partecipanti, inclusi assessori e consiglieri comunali, cui si aggiungono famigliari di persone disabili e altri sostenitori. A breve sarà redatto uno statuto, necessario ad ufficializzare il tavolo permanente.

 

Primi interventi: mercato e cimitero
L’attuale gruppo di lavoro s’incontra ogni quindici giorni presso la sede di Anffas Crema per mettere l’accento sulle principali criticità. In cima alla lista, il mercato coperto di via Verdi, dove a dicembre si è svolto il primo sopralluogo a cura dell’istituto Pacioli. “La richiesta è stata avanzata da alcuni anziani residenti a Crema, che chiedono la sistemazione della strada adiacente alla struttura coperta, in attesa di sapere se quest’ultima sarà oggetto di ristrutturazione. Tra i primi interventi in programma, una nuova pavimentazione per il cimitero di santa Maria della Croce.

 

Scarrozzata per le scuole
Tra i compiti principali dell’osservatorio, un’adeguata sensibilizzazione: in primavera sarà riproposta la “scarrozzata” in sedia a rotelle lungo le vie della città, stavolta rivolta agli studenti delle scuole cremasche. “Ci piacerebbe coinvolgere il maggior numero di ragazzi possibile, di ogni ordine e grado”, spiega Piacentini. Sarà una giornata divertente, per riflettere insieme sulle problematiche legate alla disabilità e raggiungere una nuova consapevolezza tra le nuove generazioni. Non pretendiamo di cambiare il mondo, ma di cambiare un po’ la nostra città”.

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