13-01-2014 ore 22:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, al termine di un lungo dibattito la maggioranza del consiglio comunale vota a favore dell'istituzione del registro delle unioni civili

La prima ora abbondante del consiglio di oggi è stata dedicata dallo sviluppo dello Sportello Unico per le Attività Produttive; per la minoranza il Comune deve fare molto di più per aiutare le aziende contro la burocrazia, per maggioranza le istanze della mozione dell’opposizione sono ampiamente superate.

 

Unioni civili

Di tutt’altro tenore il dibattito sull’istituzione di un registro per le unioni civili, con posizioni molto distanti tra gli schieramenti. Tino Arpini - Solo cose buone per Crema - evidentemente contrario, ha stigmatizzato il “fondamentalismo laicista” che anima i proponenti, Beppe Bettenzoli, Rifondazione Comunista, ha citato l’articolo 3 della Costituzione, per Alberto Torazzi, Lega Nord, lo Stato si è interessato ai matrimoni per questioni di soldi, perché “vuole nuovi cittadini che paghino altre tasse”. Le unioni civili, in sostanza, “non vanno bene perché danno più diritti ad alcuni a danno degli altri”.

 

I contratti di convivenza

L’avvocato Dante Verdelli, Lavoro@Impresa, ha tratteggiato un approfondito percorso per spiegare che in materia di unioni civili “non ci troviamo nel deserto dei diritti” ma esistono in tutta Italia molti esempi e piccoli grandi passi per normare le unioni civili: da non dimenticare, in questo caso, i contratti di convivenza. In apertura di seduta, stimolata da una domanda di Laura Zanibelli, Ncd, il segretario generale Marica De Girolamo aveva spiegato che si tratta di "una delibera di indirizzo", istituita da molti comuni e spesso realtà molto importanti, come Milano. E' ovvio che il segnale delle varie amministrazione è molto significativo, in attesa del doveroso intervento del legislatore.

 

Il vuoto normativo

Contrario al registro, ma non all’unione tra persone dello stesso sesso, Antonio Agazzi: “la mancanza è dello Stato centrale, mi auguro che questo vuoto normativo venga colmato quanto prima”. Per lui i registri “si sono rivelati un flop”, avrebbero scarso appeal: “servono invece forme di tutela governativa per coppie dello stesso sesso”. Per Mario Lottaroli si sta "prendendo atto di una realtà del Paese, spesso già riconosciuta da moltissimi Paesi del mondo".

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