Crema ha ufficialmente revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Con 15 voti favorevoli e nessuno contrario perché al momento del voto gli unici tre rappresentanti della minoranza presenti (sui nove che la compongono) sono usciti dall’aula. Delle motivazioni di Antonio Agazzi e Simone Beretta di Forza Italia e Carlo Cattaneo del M5s diamo conto in un altro intervento.
La cronistoria
Facciamo un passo indietro. Una ricerca dell’Anpi ha scoperto che nel 1924 il Comune di Crema con delibera del Consiglio Comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Resa pubblica la notizia, dall’incontro col sindaco è nata una richiesta ufficiale di revoca. “Dal momento che sostengo questa proposta – ha spiegato il sindaco Stefania Bonaldi - ho chiesto ed ottenuto dalla Giunta Comunale il via libera a sottoporre questa decisione all’organo consiliare, deputato ad esprimersi sull'argomento”.
La vittoria mutilata
Secondo il sindaco – in allegato il suo intervento completo – è stato corretto “un errore più emotivo che politico di 94 anni fa”. Chi prese quella decisione “sperava in un riscatto” internazionale, senza sapere cosa sarebbe realmente accaduto negli anni successivi. All’epoca della concessione della cittadinanza “era appena finita la prima guerra mondiale, l’Italia era stata maltrattata nel corso della Conferenza di pace di Parigi e con il Trattato Versailles. Uscita vittoriosa dal conflitto ma non aveva riottenuto la Dalmazia, Fiume e le isole adiacenti, l’irredentismo nazionalista si era rafforzato durante la guerra, successivamente si era diffusa la percezione della cosiddetta “vittoria mutilata”. C’era la necessità di uno scatto di orgoglio, di rivendicare al mondo che il nostro era un grande Paese”.
Violenza, sopruso, violazione dei diritti
Decisivo questo passaggio del sindaco: “Nel Paese troppe persone ignoranti, di cui non voglio appaia nemmeno il nome nel verbale che accompagnerà questa delibera, contaminano la loro visione del mondo con i propri fallimenti personali, affermando che Mussolini avrebbe fatto oggettivamente cose buone. Dico subito che non sono solo persone di destra, a riprova del fatto che il fascismo è uno stato dell’anima, che trasversalmente inquina le coscienze volgendole alla violenza, al sopruso, alla violazione dei diritti. Noi siamo pacifici, non abbiamo altre armi che quelle della memoria e vogliamo usarla con risolutezza”.
L’ordine del giorno e la priorità
In chiusura Stefania Bonaldi ha ribattuto ad un’altra “diffusa obiezione”, secondo la quale “con tutto quello che c’è da fare, si discute di questioni che non hanno nulla a che vedere con le priorità”. Nel consiglio comunale di ieri sera, prima di arrivare al punto 7, l’ultimo, dell’ordine del giorno, si è discusso del deposito “Anas a Castelnuovo, di barriere architettoniche, di area omogenea cremasca, di accesso civico, di recupero di entrate comunali non riscosse, di bilancio e di indirizzi alle Farmacie comunali e di un presidio socio sanitario nel quartiere di Crema nuova. Non credo sia minimamente sostenibile l’affermazione di chi ci imputa di trastullarci con Mussolini e di omettere il resto”.
Il dovere verso le nuove generazioni
In sostanza, ha concluso, “abbiamo un dovere nei confronti della verità, abbiamo un dovere nei confronti delle nuove generazioni, dei nostri figli. Per questo è necessario dire da che parte stiamo, noi vogliamo dirlo con un atto senza equivoci, il fascismo è contro l’uomo, così come lo fu il comunismo nella sua versione totalitaria”.