14-05-2017 ore 16:02 | Economia - Aziende
di Andrea Baruffi

Crema. Associazioni e imprenditori uniti per “accogliere e dare dignità con il lavoro”

“Agli imprenditori chiediamo la disponibilità di costruire percorsi di formazione al lavoro e tirocini per tutti i richiedenti asilo - in attesa o con permesso di soggiorno - e per tutte le persone in stato di fragilità”. Questa la richiesta avanzata dal vice direttore della Caritas diocesana Claudio Dagheti durante l’incontro dal tema Impresa e accoglienza: un’opportunità? organizzato giovedì scorso dall’Ucid, l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti in collaborazione con l’Mcl, il Movimento cristiano lavoratori e l’Acli. Presente all’incontro il vescovo di Crema monsignor Daniele Gianotti.

 

Dignità degli individui

“Relazioni sociali, casa e lavoro. Sono questi i tre aspetti sui quali lavora Caritas per combattere l’esclusione sociale. L’anello debole – ha dichiarato il direttore della Caritas don Francesco Gipponi - è senz’altro rappresentato dal lavoro. Oltre a dare reddito offre dignità agli individui. La diocesi collabora con le realtà imprenditoriali del territorio per rispondere a quest’emergenza non solo con risorse economiche ma creando percorsi di crescita per le persone”. Il presidente dell’Ucid Franco Agosti ha messo in luce “l’importanza di fare rete tra associazioni cattoliche del territorio per rispondere alle situazioni che viviamo quotidianamente”. Della medesima opinione il presidente dell’Mcl Michele Fusari che ha sottolineato la volontà di “fare da punto di collegamento tra gli imprenditori e le persone in situazione di fragilità”. Il vice presidente Acli Luciano Bergamaschi ha invitato “ad andare oltre l’accoglienza creando percorsi per integrare e dare occupazione agli individui”.

 

Esclusione sociale

“Nel 2016 – ha ricordato il vicedirettore della Caritas diocesana Claudio Dagheti – abbiamo incontrato presso i centri d’ascolto 229 nuclei familiari. A questi si aggiungono 315 nuclei che si sono recati ai centri di ascolto parrocchiale. Nonostante si parli di una lenta ripresa, la mancanza di lavoro è il problema maggiore. I richiedenti asilo presenti sul nostro territorio sono 119; 52 sono ospitati nelle strutture di prima accoglienza di Crema e Vaiano Cremasco e i restanti 67 sono accolti nelle varie parrocchie della diocesi. Creare percorsi di formazione serve per combattere l’esclusione sociale”. Il direttore dei servizi socio sanitari Vincenza Scaccabarozzi ha ricordato che “i richiedenti asilo vivono un senso di perdita e smarrimento. La mancanza di lavoro aumenta la rassegnazione e il sentimento di inutilità”.

 

Il ruolo degli imprenditori

Significativa la testimonianza di due imprenditori (nell'immagine sopra) che hanno inserito nella propria azienda richiedenti asilo. Paolo Crotti, che offrirà lavoro per sei mesi ad uno di loro, si è chiesto “chi può intervenire in queste situazioni se non un imprenditore”. Il signor Marazzi ha messo in luce “da un lato la volontà di non far sentire diverse queste persone e dall’altro lato il loro impegno e la disponibilità ad apprendere e impegnarsi”.

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