20-01-2017 ore 14:42 | Cultura - Libri
di Tiziano Guerini

Alberto Mori. L'estetica del tennis incontra raffinata poesia, è uscito Quasi partita

Il gioco del tennis come metafora del destino, che volta a volta gratifica o penalizza in modo apparentemente casuale, ma che alla fine pareggia sempre le diverse occasioni che il gioco – o la vita – presentano. Con il nuovo anno arriva sugli scaffali delle librerie di Crema il nuovo libro di poesie del poeta cremasco Alberto Mori, dal titolo Quasi partita: edito da Fara editore, si presenta come un volume dedicato al gioco del tennis.

 

Il tennis, in trasparenza

Il libro si articola in nove “movimenti”, quasi fosse un match fra il lettore e l’autore, dove alla fine, grazie alla poesia, vincono entrambi. Naturalmente non si tratta di un libro di sport, come suggerisce il fatto che l’autore sia poeta (a questo link il sito internet personale). Eppure in trasparenza la partita di tennis è presente: nel tracciato sempre imprevedibile della pallina, nei labili segni che lascia sulla sabbia, nella tensione mutevole sul volto e negli atteggiamenti dei giocatori.

 

Sport, estetica, creatività

“Apprezzo e seguo il tennis – dice l’autore – e lo considero un vero fatto estetico oltre che sportivo, e sopratutto credo dia il modo allo spettatore di compiere osservazioni e valutazioni psicologiche da una posizione privilegiata. Quale migliore occasione per eccitare ed esercitare la creatività poetica e per piegare la parola alla ricerca più accurata e più raffinata?”. Il libro di Mori è impreziosito da una intelligente postfazione di Franco Gallo: una ragione e uno stimolo in più per leggerlo.

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