18-10-2014 ore 19:00 | Cronaca - Cremona
di Riccardo Cremonesi

Cremona, don Mauro Inzoli indagato dalla Procura. Rogatoria internazionale per acquisire dalla Santa Sede le motivazioni della sentenza

Bocche cucite al commissariato di Crema e alla Procura della Repubblica di Cremona sulla vicenda don Mauro Inzoli. Da alcune indiscrezioni il procuratore Roberto di Martino, che nei prossimi giorni potrebbe fornire maggiore dettagli sulla vicenda, avrebbe aperto un fascicolo nei riguardi del prete di Comunione e Liberazione con conseguente rogatoria internazionale al Vaticano per conoscere le motivazioni della sentenza dello scorso giugno emessa dallo Stato pontificio. L'iniziativa della Procura segue la presentazione di un eposto presentata lo scorso giugno dall’onorevole cremasco Franco Bordo.

 

La sentenza del Vaticano

In considerazione della gravità dei comportamenti e del conseguente scandalo provocato da abusi su minori, il 25 giugno del 2014 don Inzoli è stato invitato a "una vita di preghiera e di umile riservatezza, come segni di conversione e di penitenza". Gli è inoltre stato prescritto di "sottostare ad alcune restrizioni, la cui inosservanza comporterà la dimissione dallo stato clericale. Don Mauro non potrà celebrare e concelebrare in pubblico l’Eucaristia e gli altri Sacramenti, né predicare, ma solo celebrare l’Eucaristia privatamente. Non potrà svolgere accompagnamento spirituale nei confronti dei minori o altre attività pastorali, ricreative o culturali che li coinvolgano. Non potrà assumere ruoli di responsabilità e operare in enti a scopo educativo. Non potrà dimorare nella Diocesi di Crema, entrarvi e svolgere in essa qualsiasi atto ministeriale. Dovrà inoltre intraprendere, per almeno cinque anni, un’adeguata psicoterapia".

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