16-09-2015 ore 11:31 | Cronaca - Senigallia
di Gianni Carrolli

Senigallia. Concluso il seminario nazionale di studi dell’Mcl. Michele Fusari: “il movimento non si rassegna al declino”

Tra giovedì 10 e sabato 12 settembre si è svolto a Senigallia il tradizionale seminario nazionale di studi del Movimento cristiano lavoratori. Punto di partenza dell’anno associativo, ha chiamato a raccolta oltre 400 dirigenti, quadri e giovani dell’Mcl da tutta la nazione; tra questi la delegazione cremasca guidata da Michele Fusari e dall’assistente ecclesiastico don Angelo Frassi.

 

Il tema e gli ospiti

Il tema scelto per le riunioni in plenaria è stato Incontro all’umano: garantire coesione sociale, superare l’iniquità in economia, assicurare lavoro dignitoso. Hanno preso parte al seminario il presidente Mcl Carlo Costalli, il vice presidente Antonio Di Matteo, il direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e lavoro della Cei monsignor Fabiano Longoni, il direttore dell’agenzia Sir Domenico Delle Foglie, il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini, il giornalista vaticanista del quotidiano La Stampa Andrea Tornielli, l’economista Stefano Zamagni e il segretario confederale della Cisl Gianluigi Petteni.

 

Mcl vivo e attivo

“L’Mcl – commenta Fusari – rilancia ancora una volta la sua volontà di essere corpo intermedio vivo e attivo nella vita sociale del paese, non abdicando alla ricerca di un rinnovato slancio di protagonismo dei cattolici nella vita pubblica dell’Italia. Siamo tornati nella nostra quotidianità sul territorio dove operiamo con la consapevolezza di appartenere ad un movimento che non si rassegna al declino, questo ci obbliga ad impegnarci con ancora più passione in quello che facciamo”.

 

Udienza dal Papa

“La sorpresa finale, annunciata dal nostro presidente nazionale Carlo Costalli, dell’udienza speciale che Papa Francesco ha concesso al Movimento cristiano lavoratori per sabato 16 gennaio 2016, in pieno svolgimento dell’Anno santo della misericordia, è stata un emozione fortissima che ha toccato tutti noi presenti. Ciò – conclude Fusari – è anche merito del lavoro fatto capillarmente sul territorio nazionale e della vicinanza ai nostri vescovi e ai nostri assistenti spirituali”.

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