All'Ergife palace hotel di Roma, venerdì 11 e sabato 12 marzo si è svolta la conferenza nazionale Mcl degli enti locali alla quale hanno partecipato circa 400 persone impegnate a livello di rappresentanza politica-dirigenziale dentro il movimento o direttamente coinvolte nel governo della cosa pubblica a ogni livello di responsabilità di area cattolica.
Delegazione cremasca
Alla due giorni – tema principale Ricostruire la rappresentanza a partire dagli enti locali: bene comune, sussidiarietà e corpi intermedi – ha partecipato anche una delegazione del territorio cremasco composta dal presidente del circolo Mcl di Crema Michele Fusari e dal vice presidente Riccardo Barbaglio, accompagnati a Roma dal sindaco del comune di Romanengo Attilio Polla, in passato presidente del circolo Mcl romanenghese.
I temi portanti
I lavori sono stati aperti dal presidente nazionale Mcl Carlo Costalli, ricordando la necessità di porre al centro dell'attività temi quali la partecipazione, la rappresentanza, i valori e gli ideali comuni di riferimento in relazione al ruolo dei corpi intermedi che, in un ottica di sussidiarietà, devono porsi come sostegno allo sviluppo del welfare comune, ripristinando il vero valore della democrazia e non essere considerati quasi come un impiccio. Il direttore dell'ufficio Cei per i problemi sociali e per il lavoro, Fabiano Longoni, ha ringraziato i membri dell'Mcl, “percepito sempre più dalla Chiesa italiana come un alveo del pensiero della dottrina sociale cristiana e come un importante interlocutore che dimostra la propria dimensione ecclesiale quotidianamente attraverso la mission operativa”.
Cittadini e istituzioni
Per Fusari “due giorni intensi di riflessione e dibattito, un'importante contributo e un atto di responsabilità che il movimento ha voluto offrire a tutta la nazione organizzando la conferenza sugli enti locali; anche noi sul nostro territorio cerchiamo di favorire l'avvicinamento delle istituzioni alle esigenze dei cittadini affinché essi stessi collaborino all'attività culturale, economica, sociale e anche politica della comunità di riferimento”.